Alpe e Uvp a caccia di convergenze sul Bilancio. Le urne possono attendere

30 Dicembre 2019

“Rabbia e grande amarezza”. Così Alpe e Uvp commentano in una nota “l’esito inconcludente e negativo della seduta consiliare del 27 dicembre scorso convocata per il bilancio, durante la quale si è dovuto forzatamente prendere atto della mancanza dei voti necessari all’approvazione dell’atto più importante per la nostra Regione”.

“Per noi – proseguono i due movimenti – approvare il bilancio evitando l’esercizio provvisorio era la priorità inderogabile per chiudere un anno travagliato e garantire il regolare svolgimento dell’attività amministrativa. Questa è stata la posizione chiara tenuta dai nostri eletti in Consiglio. Rimaniamo sconcertati dall’atteggiamento irresponsabile di certi movimenti. Primo fra tutti quello dell’Union Valdôtaine che, invece di facilitare il percorso di approvazione, ha scelto il periodo della discussione del bilancio per scatenare la resa dei conti interna”.

Non solo: “Come consideriamo ugualmente incauta la decisione della Presidente Rini di far mancare il suo appoggio al bilancio della Giunta e della maggioranza che, ricordiamolo, l’ha eletta presidente del Consiglio – scrivono ancora Alpe e Uvp –. I cambi di partito, consentiti in democrazia, potevano e dovevano aspettare qualche giorno, perché il bilancio andava votato entro la fine dell’anno. Fa specie che tanti consiglieri regionali, di maggioranza o di opposizione, abbiano sottovalutato le conseguenze della mancata approvazione del bilancio regionale, anche solo in termini di rispetto nei confronti dei cittadini che li hanno eletti”.

Avanti col dialogo sul bilancio, le elezioni possono attendere

“Ora, è inutile piangere sul latte versato – scrivono ancora i movimenti –. Nei primi giorni di gennaio bisognerà creare le condizioni politiche per procedere celermente all’approvazione del bilancio. A tale scopo, Alpe e Uvp, con il gruppo dei loro eletti, si impegnano a ricercare le convergenze necessarie e a delineare il percorso dei prossimi mesi”.

Un percorso che scaccia l’ipotesi di andare al voto: “Invocare le elezioni, come ormai tanti fanno – chiude il comunicato –, può essere politicamente utile e liberatorio, ma non è sufficiente. Occorre esercitare fino in fondo le responsabilità che si sono assunte, agire con serietà e lucidità, senza farsi prendere da semplificazioni frettolose. La prima necessità è mettere in sicurezza la Regione”.

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