Alpe: “Non siamo in né in vendita né in affitto, vogliamo dare una direzione nuova alla Valle”
Che il 2015 non sia stato un anno facile per Alpe lo dice la cronaca.
Una lunga stagione che ha visto le dimissioni repentine del Presidente Piero Floris a febbraio, il naufragio della ‘Renaissance’ con il PD – compagno di strada per molti anni del Galletto – entrato in maggioranza sia in Regione che al Comune di Aosta, l’elezione estiva del neo Presidente Alexis Vallet in un congresso disertato da nomi storici del movimento autonomista e, in ultimo, la discussa revisione di Statuto del partito che ha portato da due a tre i mandati consecutivi massimi dei propri consiglieri regionali.
Eppure, in conferenza stampa, Alpe dice di ritrovarsi oggi più forte di ieri: “Con il nuovo congresso – ha spiegato il Presidente Alexis Vallet – abbiamo cambiato lo scopo stesso del partito: non vogliamo più ‘aver ragione’ ma vogliamo cambiare la realtà e avere un’influenza reale sulla direzione che questa Regione vuole prendere. Abbiamo cambiato presidenza, abbiamo un Direttivo molto ringiovanito, e siamo pronti a partire per le sfide future”.
“Nonostante i plotoni di ‘Cassandre’ – prosegue Vallet – Alpe c’è, ed è più in salute di un anno fa. Non ci sono mai interessate le poltrone, non siamo né in vendita né in affitto, noi vogliamo formare e creare la classe dirigente per il prossimo decennio per sostituire quella di adesso, inadeguata, che vive ancora nel decennio scorso”.
A fare eco al Presidente anche Albert Chatrian, capogruppo del Galletto in Consiglio regionale: “Da giugno abbiamo rimesso in moto il movimento, e corriamo tutti nella stessa direzione. C’è stato un vero cambio di marcia, un bel feedback fra l’esecutivo ed il gruppo consiliare. Abbiamo cambiato marcia e rapidità per proiettarci verso il futuro, continuando a proporre le nostre idee sulle nuove politiche fiscali per rilanciare l’economia reale, nonostante un governo stanco, lento ed in difficoltà nonostante i numeri.
Sulla stessa linea Giuliana Lamastra, vicecapogruppo ad Aosta, che tira le fila dei primi sei mesi di consiliatura nel Capoluogo: “Guardiamo alle ‘piccole grandi cose’ – ha spiegato – cercando di osservare con attenzione la nostra città, e spiace quando le buone proposte non vengano approvate dalla maggioranza per partito preso. Una maggioranza in continuità con Regione ed in sintonia con Roma dovrebbe permettersi scelte più coraggiose che non si sono viste, sembra una ‘normale amministrazione’. Ci piacerebbe che il Sindaco fosse il Sindaco di tutti, più autonomo, e che voti in difformità al CELVA o che prenda posizione sulla chiusura della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier o sulla ‘Scuola polmone’. Un Sindaco insomma che non abbia paura di difendere Aosta e metterla prima degli equilibri di Palazzo Regionale”.
“Noi ci siamo – conclude Vallet – e non siamo la scusa perché altri possano andare da altre parti. Nel 2016 ricominciamo a parlare di politica. La maggioranza faccia il suo lavoro, noi saremo critici e costruttivi e ci dimostreremo capaci di prendere il loro posto”.