Ospedale, Fratelli d’Italia chiede il referendum consultivo

15 Maggio 2021

Dopo la votazione in Consiglio Valle che ha registrato i voti contrari di Lega e parte di PCP sul progetto di ampliamento dell’ospedale Parini anche Fratelli d’Italia VdA interviene sulla questione chiedendo che si ricorra ad un referendum consultivo.

‘”L’ emergenza sanitaria legata al Covid 19 ha stravolto ogni tipo di ragionamento preesistente riguardo il futuro della sanità sia nazionale che regionale mettendo a nudo le carenze del settore ed imponendo la necessità di una riforma complessiva del comparto sanitario. – scrive in una nota Fratelli d’Italia Vda – Nonostante questa evidenza è mortificante constatare che esista ancora un arroccamento della maggioranza dietro ad una soluzione di per se già datata che è non solo ancora incertissima circa i tempi di realizzazione ma è oggettivamente antieconomica e inadeguata tecnicamente”.

Fratelli d’Italia VdA chiede “che questa decisione cruciale per il futuro della nostra regione venga sottoposta ai cittadini valdostani, previa una corretta informazione, attraverso un referendum consultivo come previsto dall’art. 45 della legge regionale 25 giugno 2003 e successive modificazioni”.

La legge prevede la possibilità che esso venga indetto immediatamente con la richiesta di 12 dei consiglieri regionali. L’invito, quindi, agli undici consiglieri della Lega e ai di PCP di farsi portavoce di questa richiesta. I”n caso contrario siamo pronti a raccogliere in prima persona le circa 2000 firme necessarie in piazza a fianco dei cittadini che decideranno di sostenere questa causa che, per la sua assoluta importanza strategica, riteniamo vada oltre ogni tipo di steccato ideologico. ”

La Cgil VdA: “Scelta dettata dalla paura di rompere delicati equilibri politici”

“Fermo restando che non è il sindacato a decidere, ma chi è stato eletto , e con le responsabilità che questo voto ne consegue. Al sindacato però compete il dovere e anche il diritto di mettere in evidenza le discrepanze, le inefficienze dell’attuale sistema della sanità valdostana”. La Cgil VdA interviene sul voto espresso mercoledì sera in Consiglio regionale sul futuro del presidio ospedaliere.

“Si prosegue, quindi, con l’ampliamento dell’attuale ospedale regionale, abbandonando valutazioni ulteriori su un nuovo ospedale. Visto che come organizzazione sindacale siamo stati, oltre che auditi, tirati in ballo nella diatriba tutta politica, vogliamo una volta per tutte ribadire che la Cgil Valle d’Aosta ha un solo obiettivo: la salute delle valdostane e dei valdostani”.

Il sindacato rivendica anche il fatto “di aver chiesto in commissione consiliare la valutazione di un soggetto neutro sulla possibilità di avere un ospedale nuovo o proseguire con la ristrutturazione e l’ampliamento del Parini. ”

Sul voto, quindi, la Cgil esprime “i timori che una scelta, dettata dalla paura di rompere delicati equilibri politici, possa non essere quella giusta per la nostra sanità. A noi interessa vedere strategie concrete che vadano nella direzione di tutelare la salute di tutti noi. Durante questa seduta abbiamo sentito le varie compagini “sventolare” progetti”.

Infine il sindacato ricorda “le evidenti carenze” sulla medicina territoriale. “A quando, quindi, un Piano Sanitario Regionale degno di questo nome? Possibile che un argomento importante come la sanità valdostana si riduca a una mera diatriba tra “tifosi” dell’ospedale nuovo o della ristrutturazione?”

La delusione del Comitato Vallée Santé

“Dagli interventi nell’aula del Consiglio abbiamo sentito di tutto e di più. Quello che non abbiamo sentito e visto è lo sguardo al futuro.” Nonostante lo stop al Progetto Salute 2030, sottoscritto al momento da 900 cittadini, il Comitato Vallée Santé non getta la spugna, “non riteniamo ancora concluso il nostro lavoro”.
Il giudizio del Comitato su quanto avvenuto ieri nell’aula del primo piano di Piazza Deffeyes è lapidario: “Ieri si è avuta chiara la conferma che abbiamo a che fare proprio con dei “politici”, non con degli “statisti”. “Pochi hanno parlato delle future generazioni. In molti si sono limitati a guardare al presente.  – scrive in una nota il Comitato – La fretta (dopo quasi 30 anni di parole e pochi fatti) è stata al centro di vari interventi, Assessore alla Sanità compreso – Dobbiamo fare qualcosa subito. Non importa cosa. Adotteremo la soluzione più rapida.- Questi sono stati un pochino i ritornelli più gettonati.”.

Il rischio all’orizzonte, secondo i promotori della petizione è di “perderci il futuro. Grazie, anche, al contributo determinante di politici che notoriamente, fino a qualche giorno fa, avevano sostenuto battaglie importanti per l’Ospedale Nuovo ed invece in sede di votazione hanno optato per la “ristrutturazione/ampliamento” tradendo la fiducia di chi li aveva votati”. Sarà il tempo, ne è convinto il Comitato, a dire chi sull’ospedale aveva ragione.
“L’Assessore alla Sanità dice che i lavori di costruzione del pezzo “nuovo” sopra il Guerriero potrebbero partire entro la fine dell’anno ed essere conclusi in tre anni. Nutriamo fieri dubbi. Ma se anche così fosse manca tutta la progettazione per la ristrutturazione del Parini. Quanti anni ci andranno ancora? E, in ogni caso, anche se si riuscisse a realizzare il tutto entro 8-10 anni, come molti hanno sottolineato, avremo una struttura sacrificata, vincolata, in mezzo al traffico. Una brutta soluzione”.

A preoccupare il Comitato, che ricorda come l’Ospedale “rappresenta solo una tessera di un puzzle molto più complesso che molti, forse, non riescono neppure a vedere”, è il  “mancato approfondimento, durante il dibattito, sui fondi (pochi) che il Recovery Plan valdostano ha destinato alla Sanità”.

Le critiche di Adu Vda e del tavolo sanità di Pcp

A commentare il voto di ieri del Consiglio regionale è anche Adu Vda che ricorda come “agli elettori del PCP era stato giustamente promesso un impegno per realizzare un nuovo ospedale alle porte di Aosta (punto 63 del programma) e l’accordo di legislatura chiedeva accurati approfondimenti prima di decidere tra nuovo o vecchio ospedale”
Adu Vda riconosce e sostiene “il coraggio e la coerenza delle consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli”, mentre il giudizio sugli altri cinque componenti di Pcp (Bertin Padovani, Jean Pierre Guichardaz, Cretier e Malacrinò) scrive: “hanno, invece, dimostrato la loro subordinazione al peggiore autonomismo. Votando assieme a Baccega, Testolin, Rollandin, Restano, Marguerettaz è come se avessero avallato le sciagurate decisioni che hanno portato all’attuale collasso della sanità valdostana”.

Secondo Adu VdA “La questione non si chiude qui. Il progetto dell’ospedale va integralmente rivisto, con costi aumentati e una serie di incognite ancora da definire, come la pandemia e i possibili nuovi ritrovamenti archeologici. La decisione del Consiglio non scioglie i veri nodi della vicenda, semmai ne dilata i tempi e aumenta la cancrena del sistema”.

Prende posizione infine il tavolo sanità di PCP, che si dice “sconcertato per il voto in Consiglio Valle”, ricordando come “emergain modo incontestabile dalla relazione delle audizioni alle commissioni regionali l’assenza di dati su costi, tempi e progettazioni relativamente alla ristrutturazione del Parini e dell’area limitrofa”.

Esprimendo quindi solidarietà a Erika Guichardaz e Chiara Minelli, il tavolo di Pcp evidenzia, quindi, come “dare il via libera al progetto esecutivo dell’ala nuova chiude definitivamente ogni prospettiva di un ospedale modulare e moderno.La riprogettazione dell’ala nuova per tutelare i reperti archeologici ne aumenterà i costi riducendone i volumi, provvederà a coprire i reperti, ma non assicurerà l’allestimento museale. Costringerà il Parini ad essere un cantiere permanente, nutrito da micro appalti e costringerà a costruire un ulteriore “polo maternità”, mentre non è chiaro come verranno collocate la geriatria e la psichiatria.”

Fratelli d’Italia chiede un Referendum consultivo

“L’ emergenza sanitaria legata al Covid 19 ha stravolto ogni tipo di ragionamento preesistente riguardo il futuro della sanità sia nazionale che regionale mettendo a nudo le carenze del settore ed imponendo la necessità di una riforma complessiva del comparto sanitario – scrive in una nota Fratelli d’Italia Vda -. Nonostante questa evidenza è mortificante constatare che esista ancora un arroccamento della maggioranza dietro ad una soluzione di per sé già datata che è non solo ancora incertissima circa i tempi di realizzazione ma è oggettivamente antieconomica e inadeguata tecnicamente”.

Il movimento guidato da Alberto Zucchi “chiede che questa decisione cruciale per il futuro della nostra regione venga sottoposta ai cittadini valdostani, previa una corretta informazione, attraverso un referendum consultivo come previsto dall’art. 45 della legge regionale 25 giugno 2003 e successive modificazioni. La stessa legge prevede la possibilità che esso venga indetto immediatamente con la richiesta di 12 dei consiglieri regionali: invitiamo quindi gli 11 consiglieri della Lega e i 2 di Pcp di farsi portavoce di questa richiesta. In caso contrario siamo pronti a raccogliere in prima persona le circa 2000 firme necessarie in piazza a fianco dei cittadini che decideranno di sostenere questa causa che, per la sua assoluta importanza strategica, riteniamo vada oltre ogni tipo di steccato ideologico”.

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