Aosta alza l’Irpef, l’addizionale sale allo 0,5%
L’impatto del Covid-19, diceva qualche giorno fa il Sindaco di Aosta Gianni Nuti, “si vedrà sui conti del 2022 e 2023”. Un “correttivo”, però, il Comune ha già dovuto metterlo nel Bilancio previsionale appena approvato in Giunta, con l’addizionale Irpef che passerà dallo 0,3% allo 0,5%.
Un aumento dell’Imposta sul reddito che la Vicesindaca Josette Borre, Assessora comunale alle Finanze, ha spiegato così di fronte alla IV Commissione consiliare: “Questo è uno di quei punti che una Giunta non vorrebbe mai affrontare. Incidiamo in minima percentuale sul titolo I della parte corrente, le entrate tributarie ed in particolare l’Irpef portando l’addizionale dallo 0,3 allo 0,5%”. Rialzo che nel concreto corrisponde, spiega sempre l’Assessora, a 3,5 euro mensili, circa 40 euro annui.
La ratio che sottende è presto detta: “Di fatto – prosegue Borre –, questa azione si rende per noi necessaria perché, seguendo anche i lavori della Commissione speciale, ci è sembrato fondamentale continuare a garantire le attenzioni e le calmierazioni su Tari e Imu, che altrimenti penalizzano molto le categorie in sofferenza. È un aumento minimo, e capisco che arrivi in un momento delicato, ma agendo sul presupposto di un’imposta basata su chi è in possesso di un reddito, questo permette di ridistribuire e aiutare nelle azioni di sostegno e di mantenimento nei servizi rivolti a tutta la cittadinanza e tutti i portatori di interesse”.
Nel mezzo c’è un Bilancio previsionale che pareggia, ma non senza qualche brivido: “Nella predisposizione dei conti per il previsionale – chiude la Vicesindaca –, il Bilancio ‘squadrava’ per circa 3 milioni e mezzo per le ripercussioni dovute al periodo Covid. Il lavoro di tutti gli Assessorati è stato quello di ridurre al minimo qualsiasi tipo di spesa. Potrei quasi dire che vi presenterò un ‘Bilancio tecnico’, la parte politica è stretta all’osso. L’addizionale Irpef cuba per circa 800mila euro, e serve per sanare la volontà dell’Ente di continuare a calmierare la Tari e l’Imu”.
L’opposizione contro
Dai banchi – ancora virtuali, vista la “videoriunone” – dell’opposizione la contrarietà all’opposizione è corale. A partire da Paolo Laurencet (Forza Italia): “Questo aumento sull’addizionale Irpef non porterà un risultato tangibile per Comune, perché ci sarà una riduzione dei redditi importante, tante attività sono chiuse da un anno, altre aprono ad intermittenza. Molte persone non avranno una base imponibile sulla quale applicare questo 0,5%. Qualcosa inciderà, a mio avviso meno degli 800mila euro in previsione, ma credo che il Comune non dia un buon messaggio”.
Sylvie Spirli, consigliera in quota Lega, propone un assetto diverso: “In delibera si mantiene l’azzeramento dell’addizionale per i redditi fino a 10mila euro, si dice per andare incontro alle fasce più deboli. Non sarebbe stato forse più giusto aumentare l’esenzione sui redditi imponibili, per dare segnale, anche sugli 11, 12, 13mila euro?”.
“La Regione cancella l’addizionale Irpef, va verso questa strada – aggiunge Bruno Giordano, anch’egli in Lega –. Allora chiediamo loro se sanno di avere una città a 50 metri in linea d’aria dal Palazzo che si trova in sofferenza? E diciamo loro che serve tornare ad avere una legge per Aosta Capitale che non sia ribassata”.
La “coperta” dei servizi del Comune
La risposta della maggioranza è affidata a Paolo Tripodi, Pcp, che cerca di inquadrare la questione: “Siamo ben consapevoli, al di là dei legittimi giudizi dei colleghi, di questo aumento dell’addizionale Irpef. Bisogna però avere consapevolezza anche dello sforzo fatto in piena pandemia. Vogliamo affrontare i problemi del Comune, che sono problemi di tutti, in maniera unitaria. L’obiettivo è quello di mantenere livello dei servizi o magari anche di migliorarli, garantendo anche il ricambio del personale. Con questa scelta ci riusciamo, e riusciamo a mantenere inalterate le tariffe come l’Imu”.
Un “mantenere inalterati” servizi che non sarà facile: “Il 2020, come tutti sappiamo, per effetto della pandemia e poi della crisi economica – chiude Borre –, ha visto una contrazione importante sulla parte delle entrate dell’Ente, anche per via delle agevolazioni messe in campo per le categorie più colpite, come gli interventi su Imu e Tari. A questo si sono sommati rilevanti maggiori costi per le erogazioni di servizi e per garantirli allo stesso livello ma con sicurezza sanitaria maggiore. Nel triennio questa Amministrazione intende mantenere la funzionalità dei servizi offerti e mettere mano ad una ristrutturazione dell’Ente. Anche a livello del personale, dal momento che il Comune ha perso circa 100 unità in 6/7 anni e si trova in difficoltà a dare le risposte puntuali ai cittadini”.