Aosta, approvato il rendiconto 2016 ma esordisce in Consiglio il “rimpasto di giunta”
Il rendiconto 2016 del Comune di Aosta, da metà maggio, era ormai noto a tutti. Che la discussione in Consiglio comunale diventasse, quindi, 'squisitamente' politica non è stata certo una sorpresa. Anzi.
Il documento passa indenne dal 'tritacarne' dell'assemblea (19 favorevoli e 9 contrari), con alcuni distinguo. Da un lato le critiche forti che piovono dai banchi dell'opposizione che parla di “libro delle scuse” (Lotto, M5s), “Città dello Sport che perde le sue strutture” (Carpinello, Altra VdA), “Metodi per indirizzare il consenso” (Andrione, Gruppo misto di minoranza) o di un documento “senza prospettive, slancio e coraggio (Sartore, Alpe).
Ma, si diceva, la politica è preminente, anche sui numeri. Da un lato l'ombra lunga del commissariamento del Comune minacciata via lettera dal Presidente della Regione Marquis, dall'altra la situazione politica di rimbalzo tra Regione e Comune stesso. Il vecchio caro 'ribaltone', insomma, e il vecchio caro rimpasto di giunta comunale a cui tanto anelano Uv, Epav parte del Pd: “Proseguite con un assessorato che non ha la fiducia dell'intera maggioranza – attacca Andrea Manfrin, Lega Nord –, ignorate l'argomento, vi riunite nelle 'segrete stanze' e non date risposte. Latitate perché avete paura che toccando una pedina venga giù una frana”.
E dalla maggioranza arriva la stoccata, non inaspettata: “Diamo il nostro voto favorevole al rendiconto – attacca Luca Girasole, Epav, con l'assessore Marzi nel mirino – perché siamo responsabili, leali e sappiamo fare squadra. E sappiamo anche che se il rendiconto non fosse approvato oggi avremmo guai seri. Abbiamo analizzato il documento con grande attenzione, abbiamo visto poche luci e tante ombre, ma questo è il momento della politica che sappiamo essere in movimento e che deve garantire stabilità amministrativa”.
L'Union Valdôtaine, che dire 'guardinga' è poco, tenta la manovra evasiva: “Certi temi non sono da trattare in questa sede, soprattutto a livello interno di maggioranza”, spiega Josette Borre.
Richiesta inascoltata perché il Sindaco Fulvio Centoz parla invece per la prima volta in Consiglio dell'affaire 'rimpasto'. E di fatto, spacca con la 'Triplice alleanza' Epav, Uv e gran parte del direttivo del suo stesso partito, il Pd: “Vorrei sapere quali siano le 'tante ombre' e quali le 'luci' del rendiconto – dice a denti stretti – ma qui bisogna fare una valutazione sulla stabilità amministrativa, e credo che la mia decisione di garantirla sia più che corretta. In questo momento gli assessori della mia giunta godono della piena fiducia del Sindaco e credo che ora sia prioritario amministrare e governare questo difficile momento piuttosto che avventurarsi su sentieri inesplorati”.