Se l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale dice “no” all’appoggio dell’amministrazione comunale sulla candidatura di Aosta Capitale della Cultura, la Regione non solo ha già espresso il proprio sostegno, ma pensa anche ad una legge ad hoc.
A spiegarlo in aula rispondendo ad un question time di Pcp è stato l’Assessore regionale alla cultura Jean-Pierre Guichardaz. “Abbiamo deciso di sostenere la candidatura e parlo anche a nome del presidente con il quale abbiamo condiviso gli intenti, con l’impegno fattivo in particolare dell’assessorato che rappresento. – ha spiegato Guichardaz – E’ stata individuata una figura di riferimento, la dottoressa Maria Cristina Ronc, che già durante l’estate ha collaborato alla stesura del dossier di candidatura fornendo contenuti e suggerimenti inediti e importanti. Non solo abbiamo già messo a bilancio importanti investimenti sul patrimonio culturale, sia per quanto attiene agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sui beni, sia nella riqualificazione ai servizi di intere aree archeologiche”.
L’Assessore ha quindi spiegato di aver formalizzato l’appoggio con una lettera di intenti trasmessa in piazza Chanoux. “Crediamo fortemente in questa candidatura e attendiamo ovviamente l’esito della candidatura. Credo che se Aosta vincerà, e noi pensiamo che abbia tutte le potenzialità per vincere, non potrà a nostro parere che rendersi necessaria una legge su Aosta capitale della cultura 2025 “.
Se Aosta non dovesse invece vincere la sfida con le altre 14 città candidate, il capoluogo regionale sarà comunque protagonista dei festeggiamenti per il 2050esimo anno della fondazione di Augusto Praetoria. “Può essere anche questa un’occasione per celebrare la città di Aosta e quindi per rafforzare gli investimenti a prescindere dall’esito della candidatura”.
Nella replica la consigliera di Pcp Erika Guichardaz ha espresso soddisfazione per la lettera di intenti della Regione: “Non si capisce però perché l’ufficio di presidenza abbia preso una strada diversa”.
Sulla questione il capogruppo della Lega Vda ha chiesto, a margine del question time, di aprire una discussione politica. Richiesta che però è stata respinta dalla conferenza dei capigruppo.