Aosta, Centoz non si dimette e rilancia: “Presentate una mozione di sfiducia e torniamo al voto”
Nessuna spallata, il Sindaco Fulvio Centoz e la sua Giunta restano in carica. Non solo, il Primo Cittadino del Capoluogo rispedisce al mittente tutte le accuse della minoranza, e ribadisce con forza: “Non ho nessuna intenzione di dimettermi. Volete mandarmi a casa? Presentate una mozione di sfiducia nei miei confronti e torniamo al voto”.
Risposta concisa a margine di una discussione, nel Consiglio comunale straordinario odierno, durata quasi due e mezza, nella quale è stata richiamata dall’opposizione – con l’eccezione del Vicepresidente Étienne Andrione, UVP –, attraverso un Ordine del giorno, la necessità delle dimissioni del Sindaco, tacciato di ‘immobilismo’ decisionale e amministrativo nei primi cento giorni del suo mandato e, soprattutto, a causa dell’‘Affaire D’Anna’, legato alla radiazione della funzionaria dall’Albo regionale dei Segretari Comunali avvenuta il 18 agosto.
La discussione in aula
Ad aprire il fuoco incrociato è stato Loris Sartore, capogruppo Alpe: “La richiesta di dimissioni – ha spiegato – deriva dalla grave situazione politico/amministrativa seguita alla decadenza della dottoressa D’Anna che ha reso evidente a tutti quanto l’amministrazione sia minata. Per non parlare dei primi cento giorni di governo: dov’è il rilancio del turismo, tolti alcuni eventi che sono riedizioni degli anni scorsi? Dov’è l’innovazione, la trasparenza amministrativa, la sostenibilità, il dialogo con i cittadini? Balza agli occhi l’assenza di misure concrete ed urgenti per risolvere o correggere il disagio degli aostani a livello lavorativo, economico, sociale e legato alla troppa burocrazia”.
E Andrea Manfrin, Lega Nord, rincara: “Perché lei ricopre quello scranno? Perché è stato indicato dal partito di maggioranza relativa, l’Union Valdôtaine, non perché è un buon amministratore, non per l’apporto del suo partito, ma per un accordo politico e per l’appoggio in Regione e nel governo nazionale”. Linea dura anche per Luca Lotto, del MoVimento 5 Stelle: “Questi sono stati cento giorni in cui non è stato capace di esprimere un disegno politico, si è portato in casa Giunta che non vuole il cambiamento”.
Carola Carpinello (Altra Valle d’Aosta) parla invece di “assessorati impantanati, poco operativi, in evidente difficoltà. Ed è strano essendo la Giunta una continuazione della precedente. Il problema è quindi nella guida del governo cittadino”.
Dalla maggioranza, però, arrivano messaggi contrastanti. Se Vincenzo Caminiti (UV) spiega che “È troppo facile scaricare colpa sul Sindaco, c’è una maggioranza, una Giunta e dei consiglieri in attesa di sapere cosa succederà riguardo al caso D’Anna” cerca di gettare acqua sul fuoco asserendo come “In questo Consiglio si sia partiti col piede sbagliato, tutti quanti”.
L’alzo zero’, però, se lo gioca il capogruppo di Stella Alpina Luca Girasole che difende la sua maggioranza ma non lesina una puntualizzazione sul lavoro svolto in questi primi tre mesi: “Crediamo fortemente nel programma della maggioranza, ma chiediamo anche di cambiare ritmo e portare risultati concreti alla gente. Presto ci sarà un confronto serio sul bilancio, e sarà più difficile dare risposte, e noi dobbiamo guardare sempre più con attenzione a questa città. È ora però di cambiare ulteriormente marcia per dimostrare a tutti la validità della scelta fatta a maggio dagli elettori”.
Le risposte del Sindaco
Tocca a Centoz cercare di dare risposte a tutti: “Nessuno in Giunta si è mai sottratto a incontri e confronti con i cittadini, e l’azione di governo continua in maniera decisa e convinta come sollecitato, anche se prendo per buoni i suggerimenti del capogruppo di Stella Alpina. Due anni di paralisi in Regione hanno dimostrato che bisognava assumersi responsabilità ed il PD l’ha fatto consapevolmente, e vuole farlo per governare e dare risposte i cittadini. Difendo con convinzione quella scelta e questa maggioranza”.
E sul ‘caso’ D’Anna: “Ho ritenuto di nominare un Segretario comunale esterno e di competenza proprio per andare verso il cambiamento necessario. Ad oggi nessun comune ha nominato il segretario, mentre io ho dato la nomina entro il termine finale stabilito. Aosta non è una sede convenzionata e non deve condividere la scelta del Segretario con altri comuni mentre la dottoressa D’Anna ha espresso la volontà di scegliere Aosta già a maggio”. E l’Agenzia dei Segretari? “Anziché attaccare il Sindaco – prosegue Centoz – si licenzia una Dirigente e la si estromette dall’albo. Dov’è interesse pubblico dll’Agenzia? Quale interesse si tutela? Per tutto questo minoranza chiede mie dimissioni, per una nomina fiduciaria che non ha rallentato nessuno. Mentre gli altri comuni hanno perso tempo a deliberare le convenzioni tra di loro perché il Capoluogo deve fermarsi? Nessuno comune ha fatto nulla, mentre io ho provato ad accelerare”.
Segretario i cui atti firmati non saranno invalidati perché la sua decadenza è avvenuta il 18 agosto, e non è prevista retroattività.
Il voto palese
La minoranza, per nulla persuasa dal Primo Cittadino, insiste e gioca la carta del voto segreto all’ordine del giorno, alla caccia di qualche ‘malpancista’ nelle file della maggioranza. Proposta bocciata, a maggioranza, durante una breve sospensione per la riunione del capigruppo. Alla fine il voto è palese, come anche il suo risultato: 8 favorevoli, 1 astenuto (Andrione, non firmatario dell’ordine del giorno) e 20 contrari.