Aosta e la “Porta Sud” del Turismo. Che però resta sulla carta
La II^Commissione consiliare è stata – come si suol dire – “interlocutoria”. Lo Studio Mellano di Torino presentava, in Comune ad Aosta, lo stato di avanzamento dei lavori di analisi per uno studio di fattibilità urbanistica della sottozona Fa08, in poche parole quella sulla quale insiste il parcheggio della Telecabina di Pila.
Uno studio fermo, comunque, perché, come spiega il dirigente dell’Area T1 Marco Framarin “Avevamo attribuito l’incarico allo Studio Mellano con una tempistica che siamo stati obbligati ad interrompere quando la Regione non ha fornito le risposte che chiedevamo”.
La risposta che il Comune di Aosta attende riguarda un Accordo di programma con la Regione risalente al 2011, quando nella suddetta area si è prevista la costruzione del nuovo Palazzo regionale, un blocco di sei piani per 50mila m², la cui realizzazione pare essere ormai tramontata. “Pare” perché l’Accordo, in realtà, la prevede ancora.
Dopo un excursus sui vari studi di riqualificazione della zona che si sono susseguiti negli anni, in ultimo quello dell’architetto Gualla commissionato dalla Pila SpA (già oggetto di un’iniziativa del M5s e protagonista di un Consiglio comunale nervosetto) è l’Ingegnere Paolo Cavaglià dello Studio Mellano a spiegare in quale direzione, secondo il loro lavoro, la zona incriminata dovrebbe andare.
Il collegamento con il Centro
“Serve anche un recupero longitudinale di via Paravera – spiega l’Ingegnere -, anche perché grosse trasformazioni sull’area ‘Cidac’ difficilmente potranno avvenire tranne con grandi interventi di natura pubblica. È necessario un collegamento in zona Bramafam con questa area, e abbiamo sintetizzato alcune soluzioni finora pensate negli anni, a partire da un varco con passaggio pedonale che si confronta però con l’interferenza di traffico in via Carducci e via Paravera”.
Lo “studio sugli studi” mette in luce altri due progetti strutturali pensati nel tempo: “Un cavalcavia ferroviario – prosegue Cavaglià -, ovvero un ponte pedonale e ciclopedonale che presenterebbe però problemi di accesso e anche di discesa per i disabili, le biciclette e la mobilità elettrica. In ultimo c’è stata l’ipotesi di un sottopasso ciclopedonale, che però presenta criticità nelle rampe di accesso”.
La soluzione non è semplice, e la necessità che emerge dallo studio è quella di collegare l’Area al Centro cittadino: “È un’area che deve avere una forte caratterizzazione pubblica – prosegue Cavaglià – e che sia anche di completamento dei ‘percorsi lenti’, sia pedonale che ciclabile, e con tre priorità: i parcheggi, le connessioni con il Centro e spazi di relazioni che necessitano di una riqualificazione dell’area”.
La “Porta del turismo”
Non solo, un obiettivo dello studio punta dritto punta verso il turismo, anche se non è contemplato nessun “albergo” della discordia: “Saranno fondamentali i trasporti – chiude l’Ingegnere -, perché è evidente che l’area è strategica per la possibilità di collegamento, e non pensarli sarebbe un errore. Ci sono gli spazi e delle strutture di servizio a supporto per configurare la ‘Porta Sud’ come una vera e propria ‘Porta del turismo’. Gli spazi ci sono, la possibilità di migliorare i collegamenti col centro storico anche, prima ancora di pensare all’attraversamento della ferrovia”.
Ora, prima di capire se e come lo sviluppo dell’Area – e quindi di Aosta – andrà avanti resta da capire un’altra cosa fondamentale. Se anche questo studio, nei fatti, proseguirà o rimarrà – come tanti altri progetti – semplicemente una serie di linee colorate sulla carta.