Aosta, garderie a rischio chiusura. L’Assessore promette una proroga che però non c’è ancora
La riorganizzazione dei servizi del Comune di Aosta sta prendendo sempre più la forma di una partita a scacchi, e precisamente in fase di ‘stallo’. Ad ogni mossa corrisponde un’interruzione, un ostacolo, soprattutto riguardo il sistema dei servizi per l’infanzia. Dopo gli asili nido – con l’annuncio della chiusura forzata de La Farfavola al 31 dicembre e la sua immediata riapertura a gennaio come asilo privato gestito dalla cooperativa sociale La Sorgente – nel mirino finiscono le Garderie.
A rischio sono infatti i due servizi – il Gatto Blu di via Roma e l’ApeLuna di via Valli Valdostane – che sembra possano già chiudere bottega a fine dicembre.
Ipotesi che l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Aosta Marco Sorbara rifiuta categoricamente anche perché il servizio garderie funziona a pieno regime, con posti pieni e liste d’attesa lunghe, ma ammette che il momento è di grande incertezza:
“L’obiettivo del Comune – ha spiegato – è quello di avere tre asili nido e due garderie, ma ovviamente stiamo facendo dei ragionamenti dal momento che, dati di stamattina, abbiamo circa 20 posti liberi nei nidi comunali. Ad oggi la scadenza dell’appalto delle garderie è al 31 dicembre 2015 e la volontà è quella di fare una proroga di un anno, anche perché il servizio funziona benissimo e chiuderlo sarebbe una pazzia, ma attualmente la proroga non c’è ancora, è in intinere. La volontà è di prorogare ma ad oggi non posso esserne certo al cento per cento”.
Un successo che deriva dalla flessibilità di orari che le garderie permettono, ed una ‘pazzia’ che rischia però di diventare più tangibile di quanto sembri: “Se gli asili nido diventassero più flessibili come auspica l’amministrazione e chiedono molte famiglie – prosegue Sorbara –, oltre al fatto che si danno anche i pasti ai bambini, si rischia di avere uno svuotamento delle garderie che oggi rispondono alle esigenze di circa 70 famiglie”.
E la direzione del Comune di Aosta è esattamente quella, dal momento che: “Dal 1° gennaio 2016 – spiega ancora l’assessore –, quindi da quando diventerà operativa la delibera regionale, gli asili nido comunali diventeranno più flessibili, con il part-time che si applicherà a tutte le strutture e non più solamente all’asilo di Viale Europa. Non voglio chiudere due garderie che rispondono a così tante esigenze, ma mi chiedo cosa succederà quando gli asili nido diventeranno più flessibili”.
A scombinare il piano del Comune, poi, ci hanno pensato gli utenti de La Farfavola, decisi a non trasferire i figli nelle strutture comunali: “Il fatto che queste dieci famiglie non abbiano chiesto il trasferimento dei bimbi nelle altre tre strutture – ammette Sorbara laconico – ci mette in grande difficoltà anche se, come già discusso con i Sindacati, il fatto di stare in una struttura privata farà sì che non avranno accesso alle agevolazioni basate sui parametri Isee”.
Sindacati molto critici, dopo il confronto con l’assessore: “L’incontro non è andato bene – spiega Igor De Belli, CGIL – perché se chiudi un asilo e due garderie ovviamente dei dubbi vengono. Capisco le spiegazioni, ho chiesto però se non fosse possibile rivedere gli appalti piuttosto che chiudere le strutture, perché sembra ormai automatico che se il Comune paga un affitto il servizio è destinato alla chiusura. Personalmente le spiegazioni mi lasciano perplesso: le garderie funzionano benissimo e sono sempre piene, con liste d’attesa anche molto lunghe. La razionalizzazione che sta facendo l’assessorato non ha una ratio di fondo e ha molte falle, noi andremo fino in fondo e faremo un’analisi una volta che l’assessore ci farà avere i dati sui costi sostenuti da asili e garderie, e alla luce della pubblicazione della delibera di Giunta regionale”.