Aosta, l’opposizione attacca: “Servono risposte, il Consiglio sia convocato anche ad agosto”
Chi avesse puntato su una minoranza eterogenea, in Consiglio comunale, separata da innegabili (e innegate) differenze, si sbagliava. Almeno per il momento.
Il ‘grido’ d’allarme dell’opposizione consiliare del Capoluogo, infatti, si è fatto sentire chiaramente questo pomeriggio.
In una conferenza stampa congiunta, infatti, i gruppi di Alpe, MoVimento 5 Stelle, Lega Nord, Union Valdôtaine Progressiste (non rappresentata al tavolo dal cosnigliere Andrione perchè in ferie, ndr) e L’Altra Valle d’Aosta hanno evidenziato come il Consiglio aostano stia, tra un rimando e l’altro della prossima assemblea cittadina, fondamentalmente perdendo tempo prezioso.
“Mercoledì 16 abbiamo appreso che il prossimo Consiglio era rimandato approssimativamente intorno alla metà di luglio – hanno spiegato i rappresentanti della minoranza – cioè un mese dopo quello di insediamento, e che quello successivo sarà a Settembre, cioè dopo altri due mesi e mezzo. Noi abbiamo dei doveri verso i cittadini, molti dei quali aspettano risposte già dalla passata legislatura, ed il Presidente del Consiglio organizza un calendario che prevede tre incontri in quattro mesi? Cosa c’è, non possiamo disturbare il manovratore?”.
Una linea dura che si scaglia anche contro lo stesso regolamento comunale: “Siamo pronti a lavorare e dare risposte ai cittadini – spiega Patrizia Pradelli, consigliera Cinquestelle – ma in maggioranza preferiscono scaldare poltrone. Proponiamo che si rivedano i tempi del calendario, anche perché agosto è un mese come un altro, e noi siamo amministratori. Anche la regola per la quale ogni consigliere può portare in Consiglio solamente due proposte per ogni gruppo e una a testa va rivista, le risposte da dare sono molte di più”.
Opposizione, si diceva, in linea: “Il regolamento – spiega Carola Carpinello de L’Altra VdA – prevede 11 consigli annui, ma in un periodo così pieno di cose da fare non si può perdere tempo, una convocazione a settembre è eccessiva. Magari nella convocazione del 23 avrebbero temuto di avere troppe poche delibere di Giunta e troppe istanze della minoranza”.
Ad alzo zero anche Andrea Manfrin della Lega Nord: “Forse Centoz pensava di arrivare prima ad una variazione di bilancio o forse l’arrivo, il 23 giugno, di Renzi fa sì che il PD si prenda tempo per accoglierlo”.
Stroncatura che arriva anche da Giuliana Lamastra di Alpe: “Questa gestione svuota completamente di significato l’assemblea”, così come da Luca Lotto del M5S: “Ormai la Giunta governa ed il Consiglio ratifica solamente in 20 contro 9, e la gente vedrà sempre e solo cadere nel vuoto l’attività della minoranza. Lotto che annuncia anche di non aver certo dimenticato, e di voler tirare dritto, sull’affaire Sorbara’: “Alla prossima seduta consigliare – attacca il consigliere pentastellato – chiederemo al Sindaco Centoz il ritiro delle deleghe all’assessore”.