Aosta, rinnovata la gestione fino al 2018 del Teatro Giacosa e del Bar du Théâtre
Il Teatro Giacosa e il Café du Théâtre di Aosta continueranno la propria attività almeno fino al 31 agosto 2018. La decisione arriva dalla Giunta comunale di Aosta che ieri ha da una parte rinnovato l’affido della gestione in concessione del teatro alla cooperativa Dreamlight, scaduta nel giugno scorso, e dall’altra ha trovato un accordo con la società “CSM” di Moustafà Moutazzaki, affittuario fino al settembre scorso del bar sotto i portici del Municipio di Aosta.
“Per il bar siamo passati da una locazione alla concessione, la stessa formula contrattuale del Giacosa, raccordando le scadenze delle due strutture e soprattutto abbiamo garantito l’apertura, evitando al Comune degli esborsi economici in un momento così delicato” spiega l’Assessore al Bilancio di Aosta, Carlo Marzi.
L’amministrazione comunale avrebbe, infatti, dovuto versare alla società di Moutazzaki, in ragione della disdetta del contratto di locazione, l’indennità di avviamento, pari ad almeno 18 mensilità, una sorta di indennizzo a cui l’inquilino ha diritto per la perdita dell’avviamento commerciale.
Dopo una serie di incontri l’accordo trovato prevede che la società rinunci all’indennità, ottenendo in cambio il canone interamente compensato da qui al 31 agosto 2018 mentre il Comune a fine del contratto acquisirà gratuitamente tutti gli arredi.
Quadra sugli arredi, pari a 130mila euro circa, che non è stata invece trovata per il Giacosa. Il Comune infatti ha rimandato ogni decisione al 2018. I termini della concessione alla Dreamlight restano gli stessi degli ultimi due anni: il Comune incasserà il 10% degli incassi fino a 50mila euro, il 12% tra 50 e 100mila e il 15% nel caso si vada oltre i 100mila euro. L’Amministrazione comunale, inoltre, potrà erogare un contributo massimo di 6.500 euro a parziale copertura delle spese annue effettivamente sostenute relative alle utenze.
Per il futuro l’obiettivo del Comune è di arrivare ad una gestione univoca dei due locali. “Faremo un bando pubblico – conclude Marzi – sollecitando la società civile a farci delle proposte sulla gestione o sulla valorizzazione di questi due immobili di pregio del nostro patrimonio".