Aosta, sull’amianto la minoranza comunale “chiama” il Presidente della Regione
La questione è intricata, e la minoranza del Consiglio comunale di Aosta tutta ha deciso – per dirimere la matassa – di passare alle “maniere forti”.
I fatti sono noti: nonostante un’ordinanza comunale e diversi “forcing” fatti dal governo del Capoluogo il capannone in via Carducci, con un’attività al suo interno, ha ancora il tetto in amianto. Richiami – l’ordinanza del Comune, “contingibile e urgente”, è del gennaio 2018 – che non sono rispettati dal privato.
La minoranza dice “basta” e punta dritta sull’ex articolo 28 della Legge regionale 54 del 1998, che prevede che “Ove il Sindaco non provveda, o nei casi in cui sia interessato un ambito sovracomunale, il Presidente della Regione, previa diffida ad adempiere entro un congruo termine, provvede in via sostitutiva con proprio atto o mediante la nomina di un commissario”.
In soldoni, essendo la materia di Salute pubblica – quindi che “travalica” l’ambito strettamente comunale – la lettera al Presidente Fosson chiede di “bypassare” il Comune, prendere in capo la questione e smantellare la copertura in amianto del capannone.
Dal Comune un comportamento “demenziale”
Étienne Andrione (Lega), primo firmatario e autore di diverse mozioni e interrogazioni in Consiglio, non le manda a dire: “I proprietari sono considerati insolventi – spiega –, quindi se il Comune fa lavori di smantellamento a sue spese poi non riesce a recuperare i soldi. È demenziale, questi discorsi non si applicano sulla Salute pubblica, altrimenti bisogna farlo anche sui massi pericolosi sulla strada. Dopo un rinvio ulteriore, concesso perché il proprietario ha chiesto un mutuo che non ha ottenuto, l’amministrazione ha deciso di non fare niente”.
Attacco che è anche politico: “Non va bene che il Comune faccia di tutto per provocare la minoranza per chiedere l’intervento della Regione – prosegue Andrione –, riconoscendo così di essere incapaci. È anche un pessimo segnale, perché così ognuno può ignorare un’ordinanza contingibile e urgente. Dietro c’è la malafede del Comune che non sa come gestire una situazione finché, in qualche modo, arriva l’intervento ‘salvifico’ della Regione”.
La questione, comunque, sbarcherà anche in Consiglio Valle seguendo la “linea” che unisce le due assemblee grazie alla presenza in Regione di Andrea Manfrin che, anticipa Andrione, “presenterà una mozione per chiedere l’intervento del Presidente della Regione”.
Il Comune prosegue con gli approfondimenti, anche legali
“L’8 gennaio – spiega invece l’Assessore comunale all’Ambiente Delio Donzel – abbiamo avuto una riunione con l’Ufficio legale e quello delle Finanze per capire come muoverci, perché quando un’ordinanza non viene applicata il Comune deve intervenire. Stiamo verificando se smantellare e sigillare tutto a fianco allo stabile, se sia possibile portare via il materiale o meno e a breve avremo una risposta, già prima del prossimo Consiglio comunale di fine mese”.
Ma non solo: “Il proprietario – prosegue Donzel – ha sempre tergiversato, portando studi, preventivi e richieste di contributi, e infine una lettera in cui scriveva che non era in grado di sostenere il lavoro di smantellamento. Noi continuiamo ad approfondire e avremo presto una risposta, perché sappiamo che quel. Tetto deve essere smantellato, e lo dicono anche l’Usl e l’Arpa, e che rappresenta un ‘cancro’ per la città”.