Aps, è scontro frontale tra Rinascimento ed il Sindaco Nuti
Consiliatura che vai, problemi con – e su – Aps che trovi.
E non è da meno il nuovo Consiglio comunale di Aosta, insediatosi da pochi mesi ma già – ad onor del vero anche in campagna elettorale – protagonista di diversi, accesi, scambi riguardo la società municipale “in house”.
L’ultimo capitolo, andato in scena ieri, nasce da una mozione di Rinascimento Valle d’Aosta. Che all’interno della Società dei servizi ci siano problemi è cosa nota, ma il movimento capitanato da Giovanni Girardini mette sul tavolo qualche elemento in più.
Nella mozione si legge che “Aps sta espletando una procedura di ‘progressione interna di carriera quadro amministrativo’” – e fin qui tutto bene – ma che, al contempo “allo stato è in organico una risorsa con qualifica di Dirigente che è stata demansionata in modo evidente e che necessita di essere reintegrata con carichi di lavoro adeguati a tutela sua e dell’azienda”.
Un “doppio passaggio di livello” – dice Rinascimento – fuori dalle regole ma non solo, dato che, scrive il movimento in mozione “i requisiti previsti dalla procedura in corso di espletamento per l’ammissione alla selezione non rispettano il principio di pluralità dei candidati, in quanto risulterebbe in possesso di detti requisiti un’unica risorsa dell’organigramma, peraltro collegata in modo stretto ad un membro consiliare della maggioranza, e ciò in palese violazione dei principi costituzionali di uguaglianza e dei canoni di imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione anche in relazione al principio di concorrenza meritocratica”.
Per fare nomi e cognomi la seduta si fa segreta, si spegne lo streaming e si attendono informazioni che arrivano – a sorpresa – da un comunicato del Sindaco Gianni Nuti che cerca di “bruciare sul tempo” la minoranza. Ma soprattutto risponde seccamente a quest’ultima parte della mozione.
Il Primo cittadino, infatti, scrive: “Respingendo illazioni e sospetti improntati alla demagogia esternati oggi da alcuni interventi provenienti dalla minoranza, posso, però, assicurare che in ossequio ai principi di buona amministrazione, trasparenza e imparzialità che guidano la linea politica dell’attuale maggioranza che ci sostiene, questa Amministrazione si impegnerà in tempi ristretti a rafforzare le procedure necessarie al fine di approfondire ed evidenziare, nel rispetto delle modalità previste dal contesto normativo e regolamentare vigente e nel limite delle competenze attribuite, eventuali profili di irregolarità nella gestione delle suddette società“.
“Non potremmo, infatti, tollerare la presenza di sacche di opacità all’interno di enti che sono espressione di un patrimonio di interessi collettivi che investono tutti i cittadini – prosegue Nuti -. Peraltro, non possiamo in alcun modo avallare l’idea, prospettata in aula dalla minoranza, di ritornare a una situazione di ingerenza della politica nella gestione delle scelte manageriali delle aziende controllate foriera, questa sì, di condurre a deviazioni e a illeciti anche molto gravi”.
Gioco d’anticipo del Sindaco che non è giù andato a Rinascimento – il gruppo di opposizione più numeroso in Consiglio -, che in una “contro-nota” serale “esprime forte condanna in relazione al comunicato stampa del sindaco”.
“Nuti – si legge – fa considerazioni su contenuti che non esplicita: li comunichi allora assumendosene la responsabilità. Inoltre, si contraddice per l’ennesima volta ossia prende le distanze, offendendo le nostre dichiarazioni, senza riportandole ma allo stesso tempo si sente in dovere di impegnarsi a maggiori controlli. Ci chiediamo: ma se le nostre sono illazioni perché allora Nuti dichiara di voler attuare maggiori controlli?”
“Il sindaco è gravemente offensivo citando indirettamente ingerenze della politica nell’operato delle partecipate: al riguardo ricordiamo a Nuti che nel caso in specie esiste il dovere di controllo analogo da parte del Comune – prosegue Rinascimento -.I contenuti della nostra mozione, per i quali abbiamo chiesto la segretezza e, ottenendo un diniego, la trasmissione da parte del Consiglio degli atti alla Procura, hanno determinato nella maggioranza uno stallo che si è tradotto in circa 3 ore di sospensione dei lavori perché la maggioranza si confrontasse”.