Aspettando la nuova maggioranza, in Consiglio regionale è di nuovo bagarre

17 Ottobre 2018

L’ennesimo psicodramma della maggioranza”. E’ di Alberto Bertin di Impegno Civico la definizione della mattinata di dichiarazioni al fulmicotone in Consiglio regionale.

Una gara a “chi fa più foto con les reines”, “chi ha regalato più poltrone”, “chi puzza di più”, “chi parla di più” e ancora “chi ha lavorato di più”.

E pensare che poco prima dal Presidente del Consiglio regionale, Antonio Fosson, era arrivato un richiamo al “rispetto delle istituzioni”.

“Mi auguro che lei non si renda conto di quello che sta dicendo” dice Emily Rini rivolgendosi a Spelgatti, a cui lancia poi l’accusa di aver messo in scena questa mattina “un comizio di pessimo gusto”.

“Lei è responsabile e non vittima” prosegue Luigi Bertschy di Uvp che sulla mozione di sfiducia costruttiva spiega “Se si farà, sarà sulla base di contenuti e non una manovra di palazzo come quella che avete fatto voi”. Un cambio di maggioranza per trovare le soluzioni che la gente si aspetta” aggiunge Augusto Rollandin.

Sulla presenza in maggioranza di Stella Alpina, Pierluigi Marquis confessa: “Noi abbiamo creduto nel cambiamento e ci siamo fatti convincere dal gioco di squadra, ma ad oggi l’unico gioco cui abbiamo assistito è il gioco dell’oca”.

Albert Chatrian attribuisce ad Alpe: “Il coraggio di esser usciti allo scoperto e dire che così non si può più andare avanti.” “Per cambiare davvero   -poi aggiunge – non bastano gli annunci ai quattro venti, bisogna avere delle soluzioni e delle idee alternative, altrimenti è lo stallo”.

A raccogliere l’invito della Presidente di ritornare alle urne è il vicecapogruppo di M5S, Luigi Vesan che però chiede alla I Commissione l’esame urgente delle proposte di legge depositate in materia di elezioni regionali.

Da Elso Gerandin di Mouv’ arriva una proposta di tregua.Questo esecutivo deve fare il bilancio, per evitare l’esercizio provvisorio. Una volta approvato, il mio compito cessa, non avrebbe senso andare avanti con un governo che non ha più una maggioranza alle spalle”.

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