Attacco di Anonymous al PD, hackerati i siti dei gruppi regionali Valle d’Aosta e Sicilia
“Referendum Costituzionale? No grazie!”. Saranno rimasti quantomeno stupiti gli internauti che ieri sera, poco dopo le 22, si sono imbattuti in questo messaggio sul sito web del Partito Democratico della Valle d’Aosta – www.pdvda.it – accompagnato da un testo e una locandina a favore del NO. Il tutto, però, era firmato Anonymous. La rivendicazione del “defacement” (modifica illecita della home page di un sito web e di una o più pagine interne), effettuato da ignoti contro i quali questa mattina il Pd ha sporto denuncia allo Polizia postale, è arrivata in tarda sera dal gruppo Anonymous Italia su Facebook e su uno dei blog di riferimento. La stessa operazione è stata messa in atto sul sito del Pd siciliano – www.pdsicilia.it (attualmente è ancora “defacciato”, ndr) : curiosamente, due Regioni a Statuto speciale.
Il lungo articolo inserito a forza nel sito del Pd – ridefinito da Anonymous "Partito delle Cazzate Democratiche" – e accompagnato dall’hashtag #OpArbitrium, entra nel merito della riforma, definita “una forzatura di proporzioni catastrofiche, lontana da qualsiasi realtà, assolutamente non aderente a quella che è la volontà popolare e che per esser compresa appieno necessiterebbe non solo di una semplice laurea in giurisprudenza ma di attenta lettura e rilettura anche da parte del più esperto azzeccagarbugli esistente in Italia”, per poi esortare gli italiani a far "sentire con forza il loro dissenso", votando NO.
Pronto l’intervento dei tecnici informatici del PDVDA che nella notte hanno fatto pulizia e rimesso online i contenuti precedenti. “L'intento era chiaramente quello di colpire non noi direttamente – spiega Simona Campo, Responsabile della comunicazione del PD locale – ma il Partito tutto. Una delle accuse ricorrenti da parte dei comitati del NO verso la riforma è che questa andrebbe a ledere il concetto stesso di democrazia. Ma come può definirsi democratico chi utilizza metodi squadristi e intimidatori per imporre le proprie ragioni? Dov'è finito il rispetto per le altrui opinioni? In questi ultimi giorni di campagna referendaria, lavoreremo ancora più convintamente per portare avanti il nostro sì ad una riforma che, se confermata con il voto di domenica, costituirà un grande passo in avanti per il futuro del nostro Paese”.