Autonomisti, Alpe detta la linea: “pari dignità di tutti i movimenti partecipanti”
Se per Uvp la rifondazione dell’Area autonomista deve essere fatta “Senza ripensamenti e tentennamenti”, e se per il “Mouvement” – per bocca del Presidente Erik Lavevaz – l’operazione, se da fare, “sarà intorno all’Union Valdôtaine”, anche Alpe detta le sue condizioni. Anzitutto quella di non cancellare le proprie, rispettive, differenze.
Il comitato esecutivo del “Galletto” riunitosi nella serata del 12 agosto, infatti, ribadisce la propria “partecipazione attiva al dibattito in corso in merito alle prospettive della politica e al futuro dell’area autonomista”, ma fa dei distinguo.
In particolare, riferendosi proprio alle dichiarazioni di Lavevaz, Alpe “ritiene che il presupposto necessario per favorire un fruttuoso confronto debba essere il riconoscimento della pari dignità di tutti i movimenti partecipanti. Porre come conditio sine qua non che la rifondazione debba avvenire intorno all’Union Valdôtaine e che tutti gli altri movimenti debbano convergere su di essa, significa voler cancellare come se nulla fosse il lacerante dibattito che ha coinvolto l’area autonomista nell’ultimo quindicennio, ignorandone le profonde motivazioni e riducendolo a un mero errore di percorso”.
Unire le forze sì – “in un processo plurale di ricostituzione dell’autonomismo valdostano”, spiega Alpe – ma senza “prescindere dal riconoscimento dell’indispensabilità di tutti e dall’identificazione di ciò che nel passato non ha funzionato o è stato causa di divisione”.
“Per dare solidità alla ricostruzione – prosegue il movimento –, sia il contenitore che il contenuto devono essere ripensati, rinnovati e riformulati. E ogni singolo partecipante, sia esso individuo o movimento, deve essere posto nella condizione di dare il suo contributo al progetto”.
Un processo che non cancella, neanche gli errori
“Nessuno intende cancellare gli anni di storia dell’Uv – scrive ancora Alpe –, che conservano tutto il loro significato e la loro portata in termini sia politici che amministrativi, ma neanche il ‘Mouvement’ può permettersi di sorvolare sugli errori commessi nel recente passato, accennati peraltro dallo stesso Lavevaz, le cui conseguenze si stanno ripercuotendo su tutta l’area autonomista”.
Poi l’appello distensivo, con Alpe che chiede di “abbassare i toni, di evitare le primogeniture a tutti i costi” e di sedersi intorno al tavolo del progetto unitario “con spirito costruttivo e lucidità, forte ognuno delle proprie particolarità ma animato dall’obiettivo condiviso di dare un futuro migliore alla Valle d’Aosta”.
Anche perché il futuro – le Amministrative 2020 – è dietro l’angolo: “Importanti consultazioni elettorali si profilano all’orizzonte – chiude il “Galletto” – e dobbiamo essere pronti ad affrontarle insieme”.