Bando borghi, fanno discutere le scelte della Regione e di Fontainemore
L’assegnazione dei 20 milioni di euro a Fontainemore per la rigenerazione del borgo di Boure de Gris finisce sotto i riflettori del Consiglio regionale. La minoranza, con Pour l’Autonomie e Lega Vda, chiedono spiegazioni sui criteri che hanno portato il Nucleo di valutazione a selezionare il progetto del comune della vallata del Lys fra i cinque presentati. Sullo sfondo delle due interrogazioni restano altri punti interrogativi, che portano il consigliere del Carroccio Erik Lavy a dire: “Su questo bando le brutte figure sono dietro l’angolo. Mi auguro che non ci sia nulla da preoccuparci”.
A contestare le scelte del comune di Fontainemore è Adu Vda. “In una società in cui il normale cittadino fa un mutuo di 20 anni per ristrutturare casa, non pare giusto un comodato di appena 10 anni, per poi ritrovarsi l’immobile ristrutturato a spese del contribuente”. Nel mirino del movimento finisce però l’Assessore regionale al Turismo Guichardaz, a cui viene chiesto un passo indietro: “In tutta questa vicenda, è mancata una regia politica forte che valutasse quest’occasione di finanziamento, assieme agli enti locali. Il bando di gara regionale è uscito in ritardo e con diverse criticità, come quella della mancata definizione preventiva dei criteri di valutazione”.
Sulla definizione dei criteri di assegnazione l’Assessore Guichardaz in Consiglio regionale ha spiegato come il Ministero abbia delegato alle Regioni la predisposizione delle procedure sulla base di linee guida ministeriali.
“La Giunta ha innanzitutto recepito le Linee di indirizzo sulle modalità attuative dell’intervento “Attrattività dei Borghi”, stabilendo che tali linee costituiscano il punto di riferimento per l’individuazione del progetto valdostano. – ha spiegato Guichardaz – La modalità di selezione utilizzata si è svolta sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero e delle prassi condivise da tutte le Regioni in sede di Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.”
La strada seguita dal Governo regionale non convince la minoranza.
“La Regione si è limitata a trasformare la circolare del Ministero in un avviso di interesse senza inserire elementi specifici: è questo che noi contestiamo. – ha replicato Marco Carrel di Pour l’Autonomie – Noi non abbiamo quantificato il peso di un requisito rispetto ad un altro: vi nascondete dietro la trasparenza e la democrazia per mascherare la mancanza di coraggio politico, e questo non fa del bene a nessuno”. Parole condivise da Lavy “In un’ottica di suggerimento per i prossimi bandi, io credo che la Giunta debba valutare sul piano politico le priorità da affrontare, dando delle motivazioni: un giusto mix tra scelte politiche e tecniche potrebbe portare maggiore cognizione di causa nella selezione dei progetti”.