Bilancio regionale, sindacati: “Ulteriori sacrifici su sanità e welfare sono insostenibili”

16 Novembre 2015

"In questo bilancio c’è carenza di progettualità e manca un progetto complessivo per poter programmare uno sviluppo sostenibile alla luce delle risorse presenti. Sono prioritari e fondamentali gli investimenti su: welfare/assistenza, istruzione e sanità ; restiamo contrari all’introduzione di ulteriori ticket sanitari e chiediamo la costruzione di un piano speciale e straordinario per il lavoro". A scriverlo in una nota sono Cgil, la Cisl, il Savt e la Uil in merito al bilancio 2016. 

I sindacati contestato il fatto che il Governo regionale non ha fornito loro alcuna documentazione.  La partecipazione economica della Valle d’Aosta alla riduzione della spesa pubblica nazionale inciderà per il 22,49% sul bilancio regionale, questo prelievo forzato "rappresenta un sacrificio non più sostenibile per le casse regionali e per la comunità valdostana. È quindi necessaria e urgente la riformulazione del patto di stabilità".

Secondo Cgil, la Cisl, il Savt e la Uil "vanno definite nuove priorità di sviluppo e nuove politiche degli incentivi pubblici attraverso l’utilizzo mirato dei fondi di rotazione regionali per l’aiuto alle piccole e medie imprese, in particolar modo nel settore terziario, artigianale e turistico, per garantire l’occupazione attuale e il rilancio di questi settori".

Sui trasporti i sindacati hanno chiesto di "garantire l’accessibilità del nostro territorio con scelte chiare su settori fondamentali quali il trasporto pubblico locale, le Ferrovie, l’Aeroporto e gli impianti a Fune che vedono, invece, una progressiva riduzione degli investimenti pubblici. Ribadendo la nostra ferma opposizione per la paventata chiusura della linea Aosta-Pré St Didier." Inoltre le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità di rilanciare il sistema occupazionale idraulico-forestale  e di intervenire sulle politiche giovanili per creare nuova occupazione in Valle d’Aosta.
"Ulteriori sacrifici su capitoli di spesa essenziali, come istruzione, welfare e sanità sono socialmente insostenibili alla luce di una crisi economica senza precedenti che colpisce la nostra regione".

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