Calderoli-Kyenge, il Comune di Aosta condanna la vicenda
Condanna su tutta la linea. È questa la decisione del Consiglio Comunale di Aosta giunta in seguito alla mozione presentata dalla minoranza intera (Alpe, PD-PSI, Sinistra per la Città), che chiedeva di prendere pubblicamente le distanze dalle dichiarazioni che il vicepresidente del Senato della Repubbica, il leghista Roberto Calderoli, ha recentemente rivolto al Ministro per l’integrazione Cécile Kyenge.
Consiglio comunale che, come prevedibile, si è compattato attorno alla difesa del Ministro e ha duramente condannato le parole di Calderoli.
La mozione, però, non chiedeva solo all’assemblea di esprimere una posizione forte, ma auspicava, anche se tardivamente, le dimissioni del Vicepresidente del Senato dalla sua carica istituzionale.
Ad aprire il dibattito e presentare la mozione è Carlo Curtaz di Alpe che colpisce da subito il bersaglio: “Questa è una brutta pagina della politica italiana. Le affermazioni di Calderoli sono gravi ed è giusto che il Comune di Aosta dica qualcosa su questo grave episodio esprimendo solidarietà al ministro Kyenge e auspicando le dimissioni di Calderoli. Il Comune deve condannare il razzismo, perché quello di Calderoli non è stato un giudizio politico ma indirizzato solo ed esclusivamente al colore della pelle del Ministro Kyenge”.
Mozione recepita e plaudita da tutto il consesso comunale, approvata quindi all’unanimità, e il cui dibattito conseguente cerca di focalizzare la gravità dell’episodio, ed il pericolo che si corre nel sottovalutarlo: “Non posso che accomunarmi a quanto detto – interviene il Presidente del Consiglio Comunale Ettore Viérin – e mi unisco a quanto affermato. L’auspicio è che episodi così non succedano più. Si è anche cercato di minimizzare, ma queste sono affermazione inaccettabili, rese ancora più gravi perché espresse da. Vicepresidente del Senato che ha il dovere di assumere un comportamento consono alla sua carica”.
Espressioni inaccettabili e razziste, quelle di Calderoli, individuate a livello bipartisan dall’assemblea, ma che lasciano aperti spiragli ancor più insidiosi: “Fanno piacere le prese di posizioni di ferma condanna di un episodio così spiacevole – spiega la Consigliera Iris Morandi, in quota Alpe – ma qui non c’è solo l’elemento del razzismo ma anche quello odioso del machismo. L’aspetto razzista si coglie subito, ma c’è anche l’aspetto che offende la donna e dovremmo riflettere anche su questo elemento”.