Candidature Uv: in un Conseil a porte chiuse passa solo parte del regolamento

29 Luglio 2017

Nessun ripensamento: come era stato dichiarato dal presidente del movimento Ennio Pastoret circa un mese fa, l'Union Valdôtaine non utilizzerà più le primarie delle sezioni, sullo stile di quelle con cui si erano decise le candidature nel 2013. Il Conseil Fédéral, parlamentino unionista, si è riunito nuovamente ieri sera nel salone del Consiglio comunale di Nus, in un'assemblea per cui è stato deciso – una delle rare volte – di non aprire le porte alla stampa.

Potrebbero in parte aver pesato sulla decisione i forti contrasti di metà settimana all'interno del gruppo rossonero di Aosta, che si è spaccato su una votazione per chiedere le dimissioni dell'assessore comunale alle Finanze di Stella Alpina, Carlo Marzi. Quest'ultimo, individuato come uno dei registi dell'operazione che in Regione ha relegato l'Union in minoranza, secondo le indicazioni di viale Partigiani avrebbe dovuto saltare, ma ben sette unionisti dei dieci eletti ad Aosta si sono opposti in Aula a questa decisione.

C'è da dire però che nel Conseil di ieri, scarsamente partecipato, con il numero legale raggiunto a fatica e soli tre consiglieri regionali presenti (Perron, Rollandin e Contoz, ndr) non si è trattato ancora questo argomento. Si è invece affrontata la questione del regolamento per le candidature alle prossime regionali, il cui documento è stato però votato solo in parte, dando più tempo per "un approfondimento rispetto la modalità di selezione dei candidati".  

“Riguardo alle primarie”, commenta un addetto ai lavori, “non esiste nemmeno più il termine del dizionario”, altri si limitano a confermare che non si rivedranno nella forma della tornata scorsa.

Di certo, è stato deciso che le candidature saranno suddivise in macrozone, “quattro più Aosta”, e che per essere candidabili l'iscrizione al Mouvement dovrà avvenire entro il 31 agosto di quest'anno. I tempi per chi fosse indeciso sul proprio destino politico sono dunque stretti e restano ancora da sciogliere alcuni nodi importanti, che saranno affrontati in un Conseil successivo, forse già la prossima settimana. Bisognerà tornare sulla modalità di selezione dei candidati e se e quanto spazio dare a possibili indipendenti, che per molti militanti in questi ultimi anni hanno dato più grattacapo che altro: due esempi su tutti, Claudio Restano e Leonardo La Torre, ma anche, ad Aosta, Vincenzo Caminiti e Luca Zuccolotto.

L'ombra di un nuovo "ammutinamento volontario" da parte dei consiglieri regionali e comunali (ieri si sono visti solo Galassi e Prettico, ndr), poi, incombe nuovamente su Pastoret e il Conseil Fédéral: senza riaprire un dialogo con Piazza Chanoux e Piazza Deffeyes sarà difficile riuscire a gestire una situazione che sta diventando di giorno in giorno sempre più esplosiva.

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