Casinò, Aggravi: “E’ tornata la poker mania?”
“La Casinò de la Vallée ha promosso un avviso di ricerca per l’organizzazione di tornei di poker. Viste le passate esperienze ci sarebbe da chiedersi (a freddo) se sia tornata la poker mania in quel di Saint-Vincent. Ma meglio lasciar perdere i brutti ricordi e concentrarsi sul presente e futuro della Casa da Gioco. Particolare è anche la tempistica che sembra quasi dire il contrario di quanto emerso nelle ultime sedute del Consiglio Valle”. A scriverlo è Stefano Aggravi, capogruppo di Rassemblement Valdôtain.
Aggravi ricorda di aver portato la questione in Consiglio regionale. “Oltremodo singolare è un passaggio dell’avviso che rimanda in ultimo “all’esame e all’autorizzazione della Giunta regionale” il definitivo via libera all’organizzazione dei tornei. Qui sorgono spontanee due domande” prosegue il consigliere regionale. “La prima: i tornei che si intendono organizzare non sarebbero quindi di natura “sportiva” (mi perdoneranno gli esperti, ma cosa ben diversa, anche in termini giuridici, è organizzare un torneo a premi fissi piuttosto che un’altra tipologia di fatto assimilabile al gioco d’azzardo tout court)? La seconda: la Giunta regionale è stata preventivamente informata? Questa seconda domanda la pongo perché a sentire quanto detto dal Presidente nel corso del Consiglio Valle dell’11 luglio scorso i rapporti tra Palazzo Deffeyes e viale Piemonte sono sostanzialmente improntati nel reciproco rispetto dei ruoli di Azionista e Partecipata. Un miracolo mi verrebbe da dire rimestando a tempi passati”.
Il capogruppo di Rassemblement Valdôtain evidenzia, quindi, di “non voler criticare la scelta di organizzare tornei di poker a Saint-Vincent, anzi. Questi sicuramente potrebbero avere anche interessanti ricadute sulla località termale e comuni limitrofi (e in tal senso mi auguro che vengano giustamente coinvolti anche gli operatori turistici locali). Ma per quanto è del Casinò, così come si è tra l’altro avuto modo di approfondire nel corso dell’audizione sullo studio promosso da Finaosta, si sa benissimo che gli introiti non sono pari a quelli di altri giochi, così come la tipologia della clientela tra gioco tradizionale ed elettronico e quello delle carte è ben distinta”.