Casinò, il 12 novembre si chiude l’operazione “strumento partecipativo”

06 Novembre 2019

Arriverà il 12 novembre, presso lo studio del notaio Marcoz, l’ultimo anno dell’operazione di conversione in patrimonio del credito postergato di 48 milioni di euro di Finaosta, in ragione dei mutui a suo tempo concessi al Casinò. A sollecitare la conclusione dell’iter entro 60 giorni dalla data dell’omologa del piano concordatario era stato il Tribunale di Aosta. 

Sullo strumento finanziario partecipativo continuano però ad insistere alcuni nubi, come rappresentato anche questa mattina in aula dai consiglieri di Mouv’ Roberto Cognetta e della Lega Vda Stefano Aggravi, firmatari di due diversi question time.
Il primo del Carroccio chiedeva conto degli effetti contabili che la sottoscrizione dello strumento avrà sui bilanci di Finaosta e della Regione stessa. Il secondo di Cognetta, se sarà necessario modificare la legge regionale 8/2019 sul Casinò per riuscire ad attivare lo Strumento finanziario partecipativo emesso dalla società. La risposta arriva su quest’ultima domanda ed è un secco “No” da parte del Presidente.

“Il certificato già emesso da Casino de la Vallée nell’assemblea straordinaria dell’8 luglio scorso, in attuazione della citata legge regionale,  – spiega il Presidente – sarà offerto in sottoscrizione dall’Amministratore unico di Casino e il Presidente di Finaosta dichiarerà di sottoscrivere formalmente lo strumento, in nome e per conto della Regione, sempre in conformità alla legge regionale e al mandato ricevuto, a fronte dell’apporto dei crediti residui derivanti “dai contratti stipulati per il tramite di Finaosta per il finanziamento dei piani di investimento per la ristrutturazione della Casa da gioco e dell’Hotel Billia”.

Annunciando per il 12 novembre la conclusione dell’iter Fosson ha aggiunto: “Politicamente, voglio sottolineare quindi come questa legge sia stata importantissima nel consentire l’omologa del concordato”.

Parole che però non soddisfano Cognetta che annuncia di voler presentare sulla questione un esposto. “Dire che l’omologa è stata possibile grazie a questa legge è una difesa disperata della sua posizione, Presidente – sbotta anche il consigliere Stefano Aggravi – il 16 dicembre dovrà comunque votare quel bilancio, e da qui a quella data speriamo che sia possibile avere piena chiarezza su quanto chiesto.”

 

Exit mobile version