Centoz: “Bene il ‘Rassemblement'”. Ma Marzi non si tocca: “Non ci sono ribaltonisti di serie A o B”

20 Settembre 2017

La politica regionale, con tutte le sue contraddizioni e tutte i sommovimenti che sta vivendo, torna ad affacciarsi in Consiglio comunale ad Aosta. E per la precisione, dopo un'estate di incontri e tavoli di trattative più o meno ufficiali, in piazza Chanoux si parla apertamente del “Rassemblement”.

Sullo sfondo la mozione targata Andrione/Lega Nord che chiede lumi sul famoso documento contenente le priorità degli assessori di cui si è cominciato a parlare nel Consiglio di fine luglio, ma anche nell'ufficializzazione della coalizione per le prossime elezioni politiche e regionali tra Union Valdôtaine, Epav, Pd e Psi- Alleanza che, dopo l'amore ritrovato tra Uv e Uvp, è ancora tutto da comprendere.

A parlarne apertamente è Fulvio Centoz, il Sindaco di Aosta quasi azzoppato a luglio ed ora alla finestra per i movimenti politici delle due “Unions” che hanno catalizzato l'attenzione. Rassemblement, si diceva, ma anche situazione politica comunale con la famosa posizione “scomoda” dello stelluto Carlo Marzi “ribaltonista” regionale da un lato e assessore in giunta con l'Uv dall'altro.

“È giusto fare un 'check-up' a metà mandato consiliare per capire quali priorità o novità vogliamo avere nell'azione amministrativa – spiega Centoz – ma non possiamo neanche nasconderci dietro un dito: l'idea di fare questo documento è nata a seguito del 'ribaltone' in Regione e per la, a dire di molti, posizione scomoda dell'assessore Marzi. È difficile però, per me, escludere dalla giunta dei movimenti che hanno fatto un ribaltone mentre dall'altra parte si sta facendo un 'rassemblement' con altri movimenti che hanno fatto un ribaltone. Non ci sono 'ribaltonisti' di serie A e di serie B. Possiamo chiederci chi è Penelope, chi è che fa e chi è che disfa e in quale palazzo. Siamo in questa situazione perché stiamo vivendo la crisi di un movimento che diventa crisi di sistema, strutturale, in Comune, al Celva, in Regione. Ben venga la ricomposizione del quadro autonomista che ci consente di uscire da questa crisi”.

E conclude: “Credo che la mia scelta iniziale di garantire la stabilità Comune di Aosta sia stata quella corretta, e ben venga se la riunione area autonomista la aiuterà”.

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