Centralina Cortlys, arriva il via libera della Regione alla costruzione dell’impianto
Mentre Intesa San Paolo e il Fai stanno lavorando per richiedere l’apposizione del vincolo paesaggistico con l’obiettivo di salvare l’Alpe Cortlys, la Regione ha già deciso quale sarà il futuro del sito indicato da più di 2000 persone, negli anni scorsi, come “Luogo del Cuore”.
Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha concesso, infatti, all’impresa “The Power Company s.r.l.” di Gressoney-La-Trinité l’autorizzazione unica per la tanto contestata centralina idroelettrica.
“E’ davvero una brutta notizia – commenta Alessandra Piccioni, Presidente di Legambiente – Confermiamo le motivazioni con cui nei mesi scorsi abbiamo assegnato all’Assessorato alle Attività produttive la bandiera nera. Se c’è un sito che va protetto questo è Cortlys.” Legambiente promette quindi battaglia. “Dobbiamo ora acquisire gli ultimi documenti, quando avremo tutte le carte in mano valuteremo il da farsi ma la nostra intenzione è di non mollare perché la vicenda è molto sentita. Non a caso l’ultimo trekking della Carovana delle Alpi organizzato in loco ha visto la partecipazione di oltre 70 persone.”
La vicenda è lunga e complessa. Nell’ottobre del 2011 il Tar di Aosta annullò gli atti con cui la Regione autorizzava la costruzione di una pista di cantiere attraverso il bosco di Sikken per la realizzazione della centrale idroelettrica Cortlys. Il ricorso era stato presentato da Antonio Beck Peccoz e da alcuni dei proprietari del residence, nelle cui vicinanze dovrebbe sorgere l’impianto. La Regione nel frattempo prorogò i termini per la costruzione della centralina, atto contro il quale il signor Peck Peccoz è ancora in attesa di una decisione da parte del Tribunale superiore delle acque. Nell’agosto del 2012 la società ci riprovò, presentando in Regione una nuova richiesta di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto idroelettrico con opera di presa sul torrente Lys in Loc. Salza-Courtlys e centrale di produzione in Loc. Oagre nel Comune di Gressoney-La-Trinité. Richiesta che venerdì scorso ha avuto il via libera della Giunta regionale dopo la rinuncia da parte della “The Power company” alla costruzione della pista di cantiere, inizialmente assoggettata a procedura di Via.
L’impianto che si andrà ora a costruire prevede una potenza massima di 210 kW. Alla società vengono formulate da parte della Regione una serie di prescrizioni. In particolare "la posa della conduttura dovrà comportare all’interno delle aree boscate, la creazione di varchi inferiori a 3 metri; il legname tagliato, al massimo 20 piante, non dovrà essere lasciato in bosco ma consegnato ai legittimi proprietari e successivamente l’impresa dovrà occuparsi della ripiantumazione con alberi “in zolla” di altezza di circa 3 metri. La condotta forzata dovrà essere posata al di sotto delle quote originarie del terreno, che dovranno essere rigorosamente ripristinate secondo lo stato attuale. “ Per incidere il meno possibile sul territorio circostante “dovranno essere impiegati mezzi di piccole dimensioni tipo ragno e le lavorazioni dovranno essere eseguite mediante “scavi di punta” e per lotti di circa 50 metri, da ripristinare immediatamente dopo l’esecuzione delle opere”.
“Tutta questa vicenda – conclude Alessandra Piccioni di Legambiente – dimostra l’assoluta necessità che la Regione realizzi delle linee guida con l’indicazione dei siti da tutelare e metta in piedi un sistema certo per individuare a chi compete la vigilanza sul rispetto delle prescrizioni, perché ad oggi non c’è certezza. Ci chiediamo poi cosa succederà se il signor Beck Peccoz dovesse vincere il ricorso e nel frattempo gli scavi fossero iniziati”.