Centrodestra Valdostano, Mara Carfagna in soccorso della raccolta firme
“Siamo arrivati a metà della raccolta e il clima di questi giorni non ci ha aiutato, contiamo di raggiungere le mille e cento firme tra domani e dopodomani”. Massimo Lattanzi, Forza Italia, ostenta sicurezza durante la visita di questo pomeriggio della vicepresidente della Camera Mara Carfagna, venuta a dare una mano al Centrodestra Valdostano, che cerca di presentarsi alla prossima tornata regionale, e ad incontrare simpatizzanti e i 29 candidati della lista.
“Oggi – continua l'ex consigliere regionale – stiamo raccogliendo qui al bar Nazionale e al Carrefour di Pollein”. “È importante avere le firme – sostiene anche Carfagna – ma è importante anche lottare per portare di nuovo Forza Italia e il centrodestra in Consiglio regionale”.
Carfagna ha poi elencato i risultati che da tempo gli esponenti del centrodestra rivendicano per la Valle d'Aosta: “Quando siamo stati noi al Governo in Italia e presenti in Consiglio regionale nella regione ci sono stati grandi benefici per questo territorio”, ha detto, riferendosi alla realizzazione dello Skyway, alla cessione del demanio della caserma Testafochi per realizzare la nuova università e all'aumento di alcune voci a dieci decimi, nel riparto fiscale.
“Peccato che poi tutto questo sia stato utilizzato male dai partiti regionali – ha commentato Carfagna – in questi anni questo territorio ha sofferto molto, i partiti autonomisti hanno fallito, non hanno creato sviluppo, non hanno tracciato un orizzonte, hanno messo su una macchina burocratica elefantiaca che assorbe gran parte delle tasse: qui non si progetta il futuro, ma si gestisce soltanto il presente”.
“Questa passeggiata ad Aosta mi ha fatto piacere perché mi ha fatto distogliere attenzione dalle vicende romane”, afferma poi la vicepresidente, rivolgendosi al dopo voto del 4 marzo. Poi attacca il 5 Stelle: “C'è una forza che è arrivata seconda, ma che si comporta come se fosse arrivata prima – dice – il 5 Stelle sta tenendo in ostaggio il Paese, perché gli italiani non si svegliano la mattina con l'ansia che Di Maio faccia il presidente del Consiglio, ma piuttosto vogliono che si riducano le tasse, il divario tra nord e sud del Paese, più lavoro, più sicurezza”.
“Non possiamo paralizzare il paese – aveva già detto, appena arrivata, Carfagna – quelli del 5 Stelle sembrano non dei trentenni, ma dei dodicenni”.