Chiusi i lavori della Commissione speciale Covid. Sul tavolo 24 proposte per portare Aosta fuori dalla crisi

29 Marzo 2021

Ventiquattro proposte, frutto di cinque riunioni formali – e altre tre per redigere il documento finale –, e l’audizione di 21 rappresentanti delle categorie economiche, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni del Terzo settore.

Ventiquattro proposte – frutto di un lavoro bipartisan tra maggioranza e opposizione –, da consegnare in mano alla Giunta comunale di Aosta, scritte nero su bianco dalla Commissione speciale per l’emergenza Covid nata a fine novembre, per portare fuori la città, o quantomeno darle una “spinta” ad uscire, dall’emergenza economica e sociale, risultato diretto della crisi sanitaria in corso.

Lavoro che cerca di far sintesi delle tante voci ascoltate durante le sedute della Commissione, portandolo avanti, come di mostra la proposta di istituire due tavoli permanenti di consultazione e concertazione con il mondo economico e con il Terzo Settore, nei quali elaborare strategie e programmare iniziative in grado di coordinare gli sforzi pubblici e quelli privati.

Sforzi che significano anche investimenti, da un lato per una “nuova attrattività per Aosta, per intercettare i flussi turistici post-pandemia, ma anche sulla “fruibilità dell’offerta culturale della nostra città, dei monumenti, dei servizi collaterali ma anche sugli arredi urbani, sui servizi pubblici e sulla immagine complessiva della città”, su azioni informative e di promozione (da sviluppare sul web, con un sito apposito dedicato al Turismo) e sulla digitalizzazione dei servizi per il tessuto economico.

A questo di aggiunge la proposta di “studiare una iniziativa specifica di sostegno all’insediamento di nuove imprese sul comune di Aosta sotto forma di un contributo a rimborso sulle tasse comunali per due anni e di altre agevolazioni sul piano autorizzativo e burocratico allo scopo di riconsolidare il tessuto economico”.

Non solo, nella relazione finale la Commissione speciale segnala l’importanza di favorire politiche di rete, di agevolazione della mobilità e la conferma delle “agevolazioni Tari e le iniziative alleggerimento per quelle imprese che hanno dovuto subire le conseguenze economiche delle chiusure e delle limitazioni imposte dagli interventi per sconfiggere la pandemia”.

A livello di sostegno al commercio, alla ristorazione e al turismo, l’idea è quella di avviare una “una campagna pubblicitaria e di comunicazione con l’obiettivo di sostenere i consumi locali coordinata con le azioni delle associazioni di categoria”.

Nel campo del sociale la Commissione propone il coinvolgimento sempre più fitto, con più risorse stanziate, di azioni di co-progettazione e co-programmazione con il Terzo settore, promuovendo la propensione al volontariato e alla cittadinanza attiva; l’aumento al sostegno di progetti di contrasto alla violenza di genere, di contrasto alla povertà – con un incremento di finanziamenti dedicati – e sostegno delle famiglie, passando attraverso “iniziative extrascolastiche per i minori, anche nella fascia 0-6 anni” e rafforzando “i centri estivi quali spazi privilegiati di socializzazione fino a 16 anni infrastrutturandoli quali parte del processo educativo”.

Il tutto, infine, con la richiesta alla Regione di una presa in carico più omogenea ed efficace delle Politiche abitative, un’estensione delle Politiche per l’infanzia, semplificando le autorizzazioni per i programmi e le strutture sportive e più in generale sburocratizzare e accelerare le pratiche autorizzative in chiave economica.

Uscendo dal Comune tout court, invece, la necessità che la Commissione vede è quella di un aumento della capacità dell’Amministrazione cittadina ad intercettare e partecipare a bandi europei – con la “sfida del Next Generation EU  e del Recovery Fund nel mirino –, ed il rifinanziamento, via Regione, della legge Aosta Capitale, che un passaggio in Consiglio l’ha già vissuto di fresco.

Un documento condiviso

Il Presidente della “Speciale”, Fabio Protasoni (Pcp), spiega: “La Commissione ha provato anche a lanciare un segnale, la volontà di una presa in carico e di empatia nei confronti dei cittadini. È importante che la politica provasse ad assumersi la responsabilità di dare un segno. Dalle audizioni è emersa l’inadeguatezza dei ristori percepiti e questa preoccupazione per il futuro, sia per la tenuta delle imprese, sia rispetto alla necessità di affrontare un cambiamento che il tessuto economico dovrà vivere”.

A fargli eco – e a spingere verso una fitta interlocuzione con piazza Deffeyes – è Bruno Giordano (Lega), che della Commissione è Vicepresidente: “Questi mesi di lavoro sono serviti per stilare un documento volutamente di indirizzo, la concretezza la vedremo quando le parole, nel pubblico, si traducono in atti amministrativi. Non voglio una ‘guerra tra poveri’, ma sollecito particolare attenzione da parte della Regione verso la sua capitale dell’Autonomia. La Valle senza Aosta non decollerà mai, e dobbiamo mantenere l’unitarietà al di là delle posizioni politiche di ognuno di noi”.

La palla, ora, passa alla Giunta guidata da Gianni Nuti.

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