Comune di Saint-Pierre sciolto per mafia: “ora serve chiarezza anche in Regione”

07 Febbraio 2020

Dallo sconcerto, alla voglia di reagire fino alla condanna. All’indomani della notizia dello scioglimento del consiglio comunale di Saint-Pierre per infiltrazione mafiosa, le reazioni del mondo politico e non, hanno toni e direzioni diverse.

Alessia Favre: “Non è un fenomeno isolato. Servono soluzioni di rottura”

La candidata sindaca di Saint-Pierre nel 2015, ex capogruppo di minoranza e ora consigliera regionale Alessia Favre parla di “fatto grave, gravissimo, che tocca tutta la nostra comunità. Esprimiamo tristezza profonda per il significato di questo atto che colpisce non solo le istituzioni, tutte, sia il Sindaco Lavy con la sua maggioranza che l’intero Consiglio comunale, ma anche gli uffici e l’apparato amministrativo ed infine i senpiolen che oggi pagano per situazioni che si sono rivelate nella loro gravità”.

Il commissariamento di Saint-Pierre,  conseguenza delle indagini Geenna, che hanno portato anche all’inchiesta “Egomnia”, per Favre “non può assolutamente essere trattato come un fenomeno identificato ed in quanto tale isolato. Che nessuno banalizzi l’accaduto come una macchia geolocalizzata!”. L’auspicio della consigliera regionale è che “nei giorni che mancano al fatidico 14 febbraio queste considerazioni vadano fatte anche da chi ancora ha qualche dubbio sul percorso da intraprendere. Di fronte alla gravità di certi fatti l’unica strada percorribile sono soluzioni di rottura per ridare trasparenza all’azione politica e amministrativa”.

Elisa Tripodi: “Troppo evidenze, il Consiglio regionale venga sciolto e si torni al voto”

Chiede il ritorno alle urne del Consiglio regionale anche Elisa Tripodi. “Sono sempre più convinta che la politica abbia delle enormi responsabilità e le già tante, troppe evidenze sono sufficienti per sciogliere definitivamente l’Assise Regionale e andare al voto subito”. Per la deputata grillina “per sradicare il malaffare serve recidere tutto e cominciare da zero. Il tentativo della ‘ndrangheta di infiltrare e condizionare tutte le più alte istituzioni valdostane è evidente, e la presenza dello Stato è fondamentale per contrastarlo. No, non è giustizialismo e non si tratta di prendere il posto della magistratura. È necessario spezzare il legame malato tra criminalità organizzata e politica che troppo spesso infetta le istituzioni a tutti i livelli”.

Fulvio Centoz: “Serve fare chiarezza anche in Regione”

A tirare in ballo la Regione è anche il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, nato e cresciuto nel paese della “Grand Paradis”.
“Oggi è per tutti una giornata tragica.  – scrive in un post su Facebook – Una pagina nera nella nostra comunità che rimarrà nella storia. Una macchia difficile da cancellare. Come valdostano sento tutto il peso di questa situazione che ci interroga tutti. E come ebbi già modo di dire tutta l’autonomia valdostana ne esce distrutta”. Il primo cittadino di Aosta si dice convinto della necessità di reagire.
“Per ripartire però occorre chiarezza: quella stessa chiarezza che è stata fatta su Aosta e Saint-Pierre occorre farla anche sulla Regione: la gente ha il diritto di sapere, noi tutti abbiamo il diritto di sapere.”

Libera Valle d’Aosta: “La fine della percezione dell’isola felice”

A commentare lo scioglimento del consiglio comunale di Saint-Pierre è anche Libera Valle d’Aosta che parla della “fine della percezione della Regione Valle d’Aosta come un’ isola felice.”
“Quando un’amministrazione comunale viene sciolta – scrive in una nota il coordinamento regionale –  significa che le scelte di governo del territorio non sono state libere, democratiche e dove i cittadini onesti sono stati le prime vittime di un sistema illegale e colluso. Davanti a questa violazione della democrazia esprimiamo la nostra preoccupazione e riteniamo fondamentale proseguire nella costruzione di un percorso partecipativo, di rete reale tra cittadini e associazioni consci che soltanto rafforzando i legami di una comunità si possano occupare gli “spazi vuoti” in cui si annidano e proliferano mafie e corruzione. Le mafie vanno dove si possono fare affari, nessuna regione è esente”.

Il senatore Albert Lanièce: “I Sen Pierrolèn si riscatteranno”

“Dolore  per la Valle d’Aosta” scrive su Twitter il senatore Albert Lanièce. “Sono certo che i Sen Pierrolèn si riscatteranno superando con tenacia dei montanari questo momento difficile, dimostrando di essere del tutto estranei alle logiche mafiose “.

Adu VdA: “Ricostruire insieme una comunità solidale, democratica e plurale”

“Questa data resterà impressa, almeno così dovrebbe essere, nella mente di ogni valdostana e valdostano: nessuno d’ora in poi potrà più minimizzare il pericolo della mafia nella nostra “isola felice”, né potrà mettere in discussione la sua inquietante pervasività” così la Consigliera del gruppo ADU VdA Daria Pulz commenta lo scioglimento del Consiglio comunale di Saint-Pierre per infiltrazione mafiosa e aggiunge: “Il Presidente Mattarella ha infine firmato il decreto del Consiglio dei ministri, assise alla quale il Presidente con funzioni prefettizie ad interim della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin non ha ritenuto necessario partecipare.”
Per Pulz: “È giunto il momento di prendere coscienza dei comportamenti e della cultura nella quale siamo immersi, dobbiamo smettere di delegare e di lamentarci, dobbiamo uscire dal finto sbigottimento del “signora mia…” e dal caustico qualunquismo del “così fan tutti”, ma, soprattutto, è necessario ricostruire insieme una comunità solidale, democratica e plurale che isoli e contrasti non solo la mafia come prassi criminale, ma la mentalità che la precede, le modalità, le parole, i fatti apparentemente asintomatici che, però, quotidianamente diffondono il morbo che per troppo tempo ci ha ammalato”.

“Elemento di forte preoccupazione” scrive il Gruppo Sardine Valle d’Aosta

“La decisione assunta dal Governo, la prima in assoluta in Valle d’Aosta, deve necessariamente portare ad una profonda riflessione sul grado di infiltrazione della malavita organizzata nel tessuto istituzionale della nostra Regione.” A dirlo è il gruppo Sardine Valle d’Aosta che annuncia la volontà di indirizzare costantemente la propria azione “ad una promozione della legalità in tutte le sue forme anche attraverso iniziative pubbliche, in collaborazione con il Coordinamento delle Sardine nazionali e con le associazioni valdostane operanti in questo settore. Un impegno che ci vedrà in prima fila per proporre un dibattito quanto più condiviso sui rischi di un sistema che, se non debellato, rischia di creare gravi problemi al sistema socio economico della Valle d’Aosta”.

“I falsi autonomisti che sono scesi a patti con la ‘ndrangheta devono andare a casa”

“La gravità della situazione e le ombre di collusioni mafiose che incombono sul Consiglio regionale devono portare al voto.”E’ quanto scrive in una nota Vda Libra. “Vdalibra significa prima di tutto liberare la Valle d’Aosta dai mafiosi e dal metodo mafioso – ricordano i Consiglieri Roberto Cognetta e Stefano Ferrero -. Ci batteremo, come abbiamo fatto da dieci anni a questa parte, per tornare ad essere orgogliosi della nostra Valle contro coloro che, dichiarandosi autonomisti, hanno lasciato intendere che gli altri non lo fossero, quando i primi a tradire lo spirito e i valori dell’autonomia sono stati proprio coloro che hanno fatto affari con la n’drangheta.”

 

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