Congresso Uv, la candidatura di Pastoret? Chabod: “La prosecuzione perpetua della casta”

09 Novembre 2013

C’è di nuovo la crisi economica al centro del Congresso dell’Union Valdôtaine in corso oggi a Pont-Saint-Martin. Al centro dei discorsi, al centro dei progetti e all’interno delle Istituzioni.
E della situazione vissuta dal punto di vista istituzionale parla Albert Lanièce, Senatore della Repubblica eletto a febbraio: “Questo congresso – spiega il Parlamentare valdostano – dimostra che una buona politica deve essere totalmente a servizio della gente, soprattutto in un periodo di crisi globale come questo. Il Governo Letta nasce dalla difficoltà che vive la politica nel dare prova della propria credibilità, da un risultato elettorale non chiaro e dalla responsabilità di dare un governo al Paese. Rudi Marguerettaz ed io a Roma abbiamo votato la fiducia a questo Governo, ma una fiducia sottoposta alle azioni che verranno fatte concretamente per le autonomie speciali e per la Valle d’Aosta”.

Responsabilità della quale parla anche un’altra rappresentante delle Istituzioni, Emily Rini, riconfermata alla presidenza del Consiglio regionale: “Malgrado le difficoltà interne abbiano esposto l’Union a divisioni, anche le difficoltà esterne dovute ad una crisi economica che ha coinvolto tutto ill mondo ha contribuito a colpirci. L’ Union Valdôtaine è un pilastro della Valle d’Aosta sia nei periodi positivi che in quelli negativi,perché ha fatto della responsabilità la sua linea di indirizzo. Il sistema è da ripensare e noi ci siamo presi la responsabilità di governare. Sarebbe stato semplice stare all’opposizione mentre ci vuole coraggio per governare, e l’Union questo coraggio ce l’ha e l’ha sempre avuto”.
Poi, un pensiero rivolto in avanti: “C’è bisogno di giovani preparati ed impegnati – conclude Rini – che siano fieri delle proprie tradizioni ma con uno sguardo verso il futuro, che siano ambiziosi e con la volontà di innovare. Il cuore della Valle e quello dell’ Union Valdôtaine batte ed è vivo”.

Una voce controcorrente arriva invece da Osvaldo Chabod. Il tesoriere Uv si presenta alla platea del Mouvement con un discorso tutto incentrato sulla nuova Presidenza, imminente, di Ennio Pastoret. Una candidatura che non convince affatto Chabod coglie l-occasione del Congresso per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, ribadendo comunque la sua fede unionista: “Non mi sono candidato alla Presidenza perché non c’erano le condizioni per farlo. Non per  il risultato finale, che fa parte della competizione, ma perché non c’era la serenità. Speravo in candidature alternative a Pastoret, ma la mia sarebbe stata interpretata come una candidatura contro il movimento e contro Ennio, un ritornello che mi avrebbe disturbato. Non ho niente contro Pastoret, un amico che mi ha sempre dato sostegno, col quale siamo stati fianco a fianco nei momenti più difficili e col quale ci siamo ritrovati sempre assieme di fronte a problemi amministrativi. Non sarei mai potuto essere contro di lui ma non posso essere dalla parte di quello che rappresenta, ovvero la prosecuzione perpetua della casta. Con questa Presidenza, infatti, che messaggio diamo ai giovani?”.

Exit mobile version