Consiglio regionale, poltrona a rischio per Ego Perron

27 Febbraio 2017

Fallito il tentativo di sfiduciare il Presidente della Regione il mirino si sposta di poco e punta alla poltrona dell’Assessore regionale alle Finanze. Perron non è nuovo a richieste di dimissioni. Nel novembre scorso si salvò in extremis da una risoluzione presentata dalla minoranza raccogliendo 18 sostenitori fra i consiglieri di maggioranza ma ben 8 franchi tiratori. Mercoledì le cose potrebbero però andare diversamente.

La mozione di sfiducia presentata da Alpe, M5S e Gruppo Misto elenca le “colpe” dell’Assessore. Si va dai 48 milioni di euro alla Casa da gioco, inizialmente previsti in finanziaria, alla decisione di quotare in borsa Cva, alla situazione del Crer fino alla richiesta di rinvio a giudizio che pende sulla testa dell’Assessore per la questione Bcc.

“Si nota una costante e continua volontà politica, messa in atto dall'assessore Perron, di prendere decisioni strategiche fondamentali per il futuro della nostra Regione e dei suoi 124.000 abitanti in totale solitudine e in spregio sia dei componenti del Consiglio di opposizione che di quelli di maggioranza” scrivono nel testo i consiglieri di minoranza.

Sulla carta la minoranza con l’asse fra Uvp, una parte di Stella Alpina e Pour Notre Vallée i numeri per buttare giù Perron li ha tutti, come dimostrato nello scorso consiglio sulla risoluzione presentata contro il Presidente della Regione Rollandin. Se dovesse passare la mozione la crisi si aprirebbe formalmente. Le posizioni sembrano talmente distanti che il rischio è però di andare incontro ad un nuovo stallo politico come quello vissuto nel 2014. Se da una parte c’è chi chiede l’azzeramento della Giunta, dall’altra c’è chi di mollare la poltrona non ci pensa proprio se non attraverso una mozione di sfiducia costruttiva. Ma con la scure della sentenza d’appello sui costi della politica, calata sulla testa di alcuni consiglieri, è difficile che un governo alternativo si faccia avanti.

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