Consiglio, una percentuale delle indennità va ai partiti
Dopo aver pubblicato le indennità dei consiglieri regionali e analizzato la composizione della loro busta paga, i benefits e gli sconti a loro riservati, ci giunge, da più parti, la richiesta, legittima, di specificare il contributo che ogni singolo consigliere versa mensilmente al partito e in cui milita e che lo candida.
Con il venir meno delle risorse pubbliche destinate al finanziamento dei partiti, le compagini politiche, per quadrare i conti, devono poter contare sul contributo, più o meno volontario, dei loro eletti in Consiglio regionale o in altri contesti politici. Ogni partito ha regolamentato a modo suo la partecipazione alle spese politiche dei consiglieri regionali al punto che le cifre nette e le percentuali sono decisamente variabili.
I più “generosi” sono i tre consiglieri del Partito Democratico che mensilmente rinunciano a 2.100 euro netti (quasi il 35%) per versarli nelle casse del Pd che incassa così 6300 euro al mese dai suoi eletti nell’Assemblea regionale
L’altro partito di opposizione, l’Alpe, può contare invece sul 20% delle indennità mensili dei cinque eletti che equivalgono, per un consigliere semplice senza indennità di funzione, ad una donazione di circa 1.200 euro netti al mese e per il vicepresidente a un contributo mensile di 1800 euro.
La percentuale scende al 15% per il partito della Stella Alpina che in Consiglio esprime un assessore e tre consiglieri regionali. Il contributo mensile al partito di un consigliere della Stella alpina è pari, quindi, a 900 euro.
Sulla carta la Fédération autonomiste chiede il 10% ai 2 esponenti in consiglio, l’Assessore Claudio Lavoyer e il consigliere Leonardo La Torre. Nei fatti, però, ci spiegano dalla Fédération il contributo è quasi il doppio per far fronte alle spese vive di un piccolo partito che non si discostano molto da quelle sostenute dai partiti più grandi.
Tra i più fortunati di questa classifica ci sono i consiglieri del Popolo della Libertà che versano 500 euro al mese. Particolarità del movimento del Presidente Berlusconi è che chiede la stessa cifra, piuttosto bassa, anche ai parlamentari.
Il partito di maggioranza, l’Union Valdôtaine, forte dei suoi 17 eletti in consiglio – e tra questi il Presidente della Regione, 6 assessori e il Presidente del Consiglio regionale – a cui si aggiunge l’Assessore tecnico Lanièce può permettersi di non vessare i suoi eletti che, all’atto della candidatura, si impegnano a versare il 7% del loro stipendio mensile che equivale, per un consigliere semplice, a circa 420/450 euro al mese.