Consiglio Valle, Rete Civica tenta la carta del “semestre di collaborazione istituzionale”

04 Febbraio 2020

A dieci giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale, proseguono le trattative, più o meno ufficiali, per portare avanti la legislatura. A tentare il tutto per tutto è Rete Civica, che ieri ha rivolto un nuovo appello a 24 consiglieri (Av, Uv, M5S, SA, Pnv – Ac – Pv  e Misto).

Partendo dall’intesa generale, constatata dal Movimento negli incontri delle scorse settimane, sulle priorità di 5 punti di carattere istituzionale, da realizzare in sei mesi, e dall’interesse rispetto alla previsione di nuove elezioni regionali nel mese di ottobre sulla base di regole nuove, il Movimento vuole “verificare fino in fondo la disponibilità” registrata. Per questo oggi Rete Civica incontrerà i 24 consiglieri regionali.

“E’ stata definitivamente approvata la manovra di bilancio, ci sono importanti risorse disponibili, ma se la Valle d’Aosta nei prossimi mesi sarà priva di un governo e senza un Consiglio ben poco si potrà fare.  – scrive in mattinata il Movimento – A Rc pare del tutto ragionevole programmare le elezioni del Consiglio regionale per ottobre, evitando così la sovrapposizione con le elezioni comunali e utilizzando i prossimi sei mesi per gestire le risorse del bilancio e fare alcune leggi di grande rilevanza che sono pronte per l’approvazione, a partire da una riforma istituzionale che consenta una maggiore stabilità di governo. Questo si potrebbe fare con una larga intesa istituzionale, con uno scatto di generosità e di orgoglio, chiedendo a tutte le forze politiche di dare vita ad un semestre di collaborazione istituzionale”.

Sulla finanziaria regionale Rete Civica esprime, inoltre, soddisfazione per l’accoglimento delle proposte avanzate dai consiglieri Minelli e Bertin. Fra questi ricorda il Movimento:  “la decisione di stanziare una somma rilevante per consentire un intervento sui ticket sanitari estendendo gli esoneri e riducendo gli importi; la decisione di percorrere con convinzione e fino in fondo la strada della Norma di attuazione sulle concessioni per le grandi derivazioni d’acqua; la correzione di rotta sulla questione Cime Bianche accantonando il passaggio alla realizzazione dell’opera e prevedendo invece una fase di approfondimento sulla sostenibilità ambientale, finanziaria e urbanistica prima di arrivare ad una decisione, ma anche la decisione di rivedere dopo 13 anni la tassa per il conferimento dei rifiuti in discarica, la scelta di ammettere nelle discariche per inerti non ancora in esercizio, come Chalamy, solo rocce, terre da scavo e inerti di provenienza edile”.

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