Coronavirus, 24 consiglieri regionali scrivono a Baccega e Testolin. “Serve un piano d’azione”

08 Aprile 2020

Nessuna ripresa economica senza soluzione all’emergenza sanitaria“. Inizia così la lettera che 24 consiglieri regionali (il presidente dell’Uv, Erik Lavevaz con una nota nega di aver condiviso la missiva, se non in alcuni punti, certo non nei toni) hanno inviato all’Assessore regionale alla Sanità Baccega e al Presidente della Regione Testolin, tornando a ribadire la necessità di nominare un Commissario straordinario per coordinare “tutte le parti che intervengono nella gestione di questa epidemia (protezione civile, Assessorato, associazioni, fondazioni, volontari…)”.

Commissario straordinario a cui i 24 consiglieri regionali hanno già individuato alcune priorità da seguire.
Dall’attivazione di “ogni canale possibile” per garantire DPI e mascherine a tutti sanitari e parasanitari che lavorano nei reparti ospedalieri Covid e non Covid, nei distretti sociosanitari (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta), nelle Microcomunità, nelle Case di riposo, nelle Comunità per minori e malati psichiatrici; all’effettuazione di  uno screening, tramite tamponi ed indagini sierologiche,” a tutto il personale sanitario operante nei presidi ospedalieri e convenzionati, nei distretti sociosanitari nonché nelle strutture pubbliche e private che accolgono anziani e minori” per arrivare poi anche alle forze dell’ordine e a tutte le categorie di lavoratori che sono a contatto con il pubblico. Altre priorità riguardano i tamponi domiciliari a tutte le persone che chiamano il medico lamentando i sintomi nonché anche ai conviventi, anche se asintomatici; l’isolamento negli alberghi o in strutture ad hoc, dei soggetti positivi, “ai quali non sia possibile garantire l’isolamento in condizioni di sicurezza presso il proprio domicilio” fino alla redazione di un piano di fabbisogno delle Risorse Umane con un preciso programma per reperire tali risorse.

“Dopo quasi un mese di “quarantena”, siamo la prima Regione in Italia per numero di contagi, 6 ogni 1000 abitanti e la seconda come numero di decessi.  – ricordano i firmatari della missiva – I dati ci dicono in modo inequivocabile che le misure di contenimento finora utilizzate non sono sufficienti e che si sono rivelate poco efficaci. Fino ad oggi, specialmente nelle realtà territoriali, sono stati adottati provvedimenti goccia a goccia, cercando di risolvere i vari problemi man mano che si sono presentati, rincorrendo emotivamente la quotidianità, senza avere però una visione e un piano d’azione”.

VDA Libra: “Più che di commissari tardivi, ci sarebbe bisogno di un governo con un Presidente che usi il buon senso”

Oltre al Presidente dell’Uv Lavevaz, c’è anche Vda Libra a spiegare di non aver condiviso la lettera, se non nei “doverosi ringraziamenti espressi agli operatori sanitari”.

“Vdalibra non ha sottoscritto la lettera – spiegano Cognetta e Ferrero – perché è da tempo che sosteniamo l’inadeguatezza di questa Giunta, basti pensare come l’Assessore alla sanità fosse già stato oggetto di mozione di sfiducia nel giugno del 2019. Tante cose non funzionano nella sanità valdostana e, fuori da quest’incubo, andranno ridiscusse. Ma, oggi, invocare un commissario all’emergenza Coronavirus appare tardivo oltre che dannoso, considerato che la gestione dell’emergenza è in fase avanzata e una nomina fatta ora non farebbe che rallentare le azioni già intraprese.” I due consiglieri ricordano di aver da anni chiesto che “la gestione delle microcomunità andava centralizzata in capo all’Usl  e oggi, alla luce di quanto accaduto, forse non avevamo così torto”. Per Vda Libra “più che di commissari tardivi, ci sarebbe bisogno di un governo con un Presidente che usi buon senso, strategia e azione. Basta con le parole, basta con la vecchia politica.”

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