Coronavirus: la stretta per le festività. Scuole superiori e sci dal 7 gennaio
Come annunciato qualche ora prima, sono da poco passate le 20.15 quando il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte appare in televisione e sui social per annunciare il nuovo DPCM, che entrerà in vigore da domani, venerdì 4 dicembre. La maggior parte delle misure trovano conferma nelle indiscrezioni delle ultime ore e nelle bozze circolate.
Regioni blindate dal 21 dicembre al 6 gennaio
Dal 21 dicembre al 6 gennaio viene confermato il divieto di spostamento fra le regioni, anche per raggiungere le seconde case, mentre a Natale, Santo Stefano e Capodanno il divieto di spostarsi varrà anche fra comuni. Vengono consentiti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Viene confermato il coprifuoco, dalle 22 alle ore 5, per la notte di Capodanno viene però allungato dalle 22 del 31 dicembre alle 7 del 1°gennaio 2021.
È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. Sarà possibile anche spostarsi per rientrare presso il proprio domicilio, la propria residenza o nella casa in cui si abita con continuità o periodicità.
Quarantena per chi va all’estero
Gli italiani che andranno all’estero dal 21 al 6 gennaio, al rientro dovranno sottoporsi a quarantena, stesso dicasi per gli stranieri che arriveranno nel nostro paese.
Sci, ristoranti e negozi
Gli impianti sciistici resteranno chiusi dal 4 dicembre e fino al 6 gennaio. Potranno però essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. A partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnicoscientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti. Saranno poi vietate le crociere.
Bar, ristoranti e negozi
In zona gialla le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle ore 18. In zona rossa e arancione potranno restare aperti dalle 5 alle 22 per l’asporto, mentre la consegna a domicilio sarà sempre possibile. Dalle ore 18 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7 del 1° gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive – che rimangono aperti in tutta Italia – è consentita solo con servizio in camera.
I negozi, in zona gialla e arancione, potranno restare aperti dal 4 dicembre al 6 gennaio fino alle ore 21.
Scuole
Le scuole secondarie di secondo grado potranno rientrare in classe il 7 gennaio, almeno per il 75% degli studenti. Sulla questione trasporti, il punto contestato dalle regioni, riguarda il fatto che a definire gli ingressi scaglionati, secondo quanto emerso nelle bozze del Dpcm, saranno i Prefetti che prenderanno decisioni convocando tavoli ai quali siederanno gli enti locali, il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale, i presidi e le aziende di trasporto locale.
Cene o pranzi per le feste
Nessun divieto ma dal governo arriva la forte raccomandazione a “non ricevere a casa persone non conviventi”.
“Stiamo evitando un lockdown generalizzato come quello di primavera. – ha detto Conte – Uno degli aspetti che non ci permette di abbassare la guardia sono le feste natalizie. Se le affrontassimo con le misure delle zone gialle sarebbe inevitabile un rialzo dei contagi. La strada per uscire dalla pandemia infatti è ancora lunga, e dobbiamo scongiurare il rischio di terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio e potrebbe essere più violenta”