Coronavirus, Lavevaz scrive a Speranza chiedendo già da domenica la “zona gialla”

11 Dicembre 2020

“Da oltre 14 giorni la Valle d’Aosta è in zona gialla e i dati lo dimostrano”. Dopo le prove di forza delle scorse settimane, il Presidente della Regione Erik Lavevaz torna a trattare con Roma chiedendo l’inserimento già da domenica della nostra regione in zona gialla. La richiesta al Ministro Speranza, formalizzata in una lettera, arriva nel giorno in cui viene pubblicata la legge che consente alla Valle d’Aosta di riaprire le attività. Se dovesse venire accolta, toglierebbe le “castagne dal fuoco” al Presidente, che in queste ore si trova a dover trattare con chi da una parte chiede di riaprire tutto e chi dall’altra sposa la linea della prudenza.

“Riteniamo corretto che il Governo prenda atto al più presto della nostro situazione e ci dia supporto – scrive Lavevaz nella missiva  -, alla luce del continuo e significativo miglioramento dei dati epidemiologici sul nostro territorio, per un ritorno ad un contesto di maggiore normalità, significativo per tutto il sistema economico e sociale della Valle d’Aosta e per tutti i valdostani, che hanno dimostrato senso di responsabilità nel contenimento della diffusione del virus”.

Secondo il Presidente della Regione i  dati epidemiologici della nostra regione ci classificano “da scenario di rischio 2, quindi zona gialla, dalla settimana del 16 novembre, e dati generali ampiamente migliori della Lombardia, ad esempio, dalla settimana ancora precedente”.

Da Domenica 13 dicembre la Lombardia ed il Piemonte saranno presumibilmente riclassificati in zona gialla, “solo perché nella settimana del 2 novembre, quindi un mese e mezzo fa, avevano un Rt leggermente migliore del nostro”.

Nell’ordinanza con cui il Ministro Speranza ha determinato la “zona arancione” per la Valle d’Aosta si specifica che “l’accertamento della permanenza per 14 giorni in livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato misure restrittive comporta l’applicazione, per un ulteriore periodo di quattordici giorni, delle misure relative allo scenario immediatamente inferiore, salvo che la Cabina di regia ritenga congruo un periodo inferiore e come previsto dal decreto-legge 30 novembre 2020”.

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