Coronavirus, Lavevaz: “Vicini alla zona rossa”. Ipotesi screening ad Ayas
Per la Valle d’Aosta si avvicina la zona rossa. A confermarlo in Consiglio regionale è il Presidente della Regione Erik Lavevaz.
“I dati del contagio stanno nuovamente crescendo, le curve predittive non danno segno di appiattimento e quindi c’è un po’ di apprensione. Stiamo monitorando in maniera particolare alcuni comuni, Ayas, Donnas e Courmayeur, che hanno un’incidenza leggermente maggiore rispetto ad altri comuni. Per la prossima settimana i dati sono, come lo sono già stati la scorsa settimana, al limite fra lo scenario 3 e 4″.
Il Presidente ha, quindi, spiegato di aver convocato per domani mattina l’Unità di supporto regionale per valutare eventuali iniziative. In particolare l’ipotesi è di svolgere, così come già accaduto ad Aymavilles nei giorni scorsi, uno screening della popolazione di Ayas, “quello con un’incidenza leggermente più alta”.
Nel comune guidato da Alex Brunod sono ad oggi 43 le persone risultate positive al Covid, di cui tre ricoverate “in via precauzionale e in condizioni discrete” in ospedale e le altre “praticamente tutte asintomatiche o con sintomi lievi”.
“Abbiamo avuto due focolai, uno in ambito familiare e un altro in ambito lavorativo – racconta il primo cittadino – Non abbiamo criticità importanti e stiamo monitorando la situazione, che è nella fase discendente. A breve alcune persone potranno essere chiamate per il tampone di guarigione.”
L’invito del sindaco ai suoi concittadini è alla prudenza. “Bisogna fare molta attenzione, ma credo che ormai i cittadini l’abbiano capito”.
Screening scuole
Nell’intervento in Consiglio regionale Lavevaz ha poi ricordato lo screening in corso nelle scuole superiori valdostane, dove al momento su oltre 2300 test eseguiti sono stati rilevati solo tre positivi. “I dati dimostrano però che con il diffondersi della variante inglese c’è un’incidenza maggiore fra i ragazzi in età scolastica”.
Decreto sostegni
Infine un ultimo passaggio il Presidente l’ha dedicato al Decreto sostegni. “Sicuramente la risposta arrivata non è quella che ci aspettavano, soprattuto per il mondo della montagna”. Da qui l’impegno ad arrivare con i 50 milioni di euro che la Regione potrà mettere in campo con l’Assestamento di bilancio a risposte “ancora più puntuali e incisive”.