Costi della politica, Donzel: “Sono convinto di avere operato bene”

30 Marzo 2018

"Non ho il diritto di piagnucolare. Devo spendere gli anni che mi restano da vivere per mostrare che, al di là della forma giuridica, sono ed ero una persona per bene". A scriverlo dopo la conferma della condanna per peculato nell'inchiesta sui costi della politica è Raimondo Donzel. L'ex Assessore alle attività produttive commenta su Facebook la "fine di un processo (iniquo)". 

Donzel in primo grado era stato assolto per esser poi condannato in appello "per circa 9 mila euro sui 250 mila contestati; ora sono condannato in Cassazione nonostante la Procura generale stessa abbia ravvisato evidenti vizi formali nel processo. (Preciso che i 9 mila euro che mi vengono contestati sono tutti rientrati nella disponibilità del bilancio pubblico sin dal 2012, prima ancora che la Procura mi indagasse). E dei 300 capi d’accusa ne sono rimasti in piedi 3. Quanto basta per una sentenza definitiva".

L'esponente del Pd si dice "convinto di avere operato bene. Con serietà e trasparenza (una trasparenza che ancora oggi a nessun livello viene applicata; una trasparenza che è la vera "condannata" di questo processo). Se errore formale c’è stato; era di tutta evidenza che non era finalizzato ad appropriarsi illegalmente di denaro pubblico".

Sul futuro Donzel  – non potrà più ricandidarsi alle prossime regionali – scrive: "Si chiude un percorso. È dura cadere, cadere male; ma bisogna continuare a lavorare e a fare le cose per il meglio".

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