Covid, la crisi svuota le casse pubbliche. Al Comune di Aosta 2,5 milioni di entrate in meno
Se le attività produttive ed il lavoro, alle prese con le difficoltà della chiusura prolungata dovuta a due mesi e mezzo di “lockdown”, stanno lentamente cercando di ripartire, la pandemia da Covid-19 picchia duro anche nel pubblico.
Comparto pubblico che ora è “tirato” da due lati, tenuto a sostenere economicamente le categorie che la crisi ha messo in ginocchio – praticamente tutte – e a cercare di non crollare, finanziariamente parlando, su se stesso.
Non fa differenza il Comune di Aosta, le cui entrate in questi oltre due mesi si sono ridotte all’osso.
A chiederne conto è un’interrogazione – presentata questa mattina, 27 maggio, in Consiglio comunale – dalla consigliera Carola Carpinello (Adu): “Abbiamo iniziato solamente ora a vedere gli effetti pandemia, con gli Enti locali colpiti, come tutti, in maniera pesante. Visto che sono il primo ‘baluardo’ per la popolazione è importante capire quali siano le entrate che vengono a mancare e quanto siano riconducibili alla pandemia. L’Anci parla del doppio dei comuni rispetto al passato a rischio default, anche quelli virtuosi fino all’ultimo”.
La risposta dell’Assessora alle Finanze Cristina Galassi è secca: il totale delle perdite per le casse comunali dall’inizio del “lockdown” in avanti cubano a 2 milioni 503mila 500 euro.
“Una situazione, ad oggi, che non tiene conto delle misure a sostegno – spiega ancora Galassi –, e ci sono importi che subiranno ancora una diminuzione vista la ripresa economica che sarà lenta, una mancanza di liquidità che ci sarà ancora, o l’Irpef che ricadrà sull’anno prossimo o sugli asili nido dal momento che non sappiamo se la Regione rimborserà le somme. Ci troveremo sicuramente a dover trattare due volte gli Equilibri di bilancio”.
Le perdite
“Le entrate ad oggi venute a mancare, sia effettive che presunte e direttamente connesse all’emergenza – prosegue Galassi – sono 400mila euro di Irpef, imposta di soggiorno: 70mila euro, pubblicità e pubbliche affissioni: 200mila euro, quote utenti orti per gli anziani: 10mila euro, Centri diurni: 52mila euro, contributi regionali per gli asili nido: 425mila euro, quote utenti asili nido: 130mila euro, quote utenti microcomunità: 20mila euro, assistenza domiciliare: 30mila euro, impianti sportivi esternalizzati: 42mila euro, impianti sportivi a gestione diretta: 10mila euro, sanzioni commercio: 10mila euro, Cosap commercio (il canone di occupazione del suolo pubblico, ndr.): 52mila euro, Commissione vigilanza: 500 euro, affitti banchi del mercato: 4mila euro, trasporto alunni 3mila euro, mensa insegnanti: 25mila euro, quote refezioni scolastiche: 265mila euro, contravvenzioni: 690mila euro, contrassegni Ztl: 20mila”, cui si aggiungono vari, e mancati, rimborsi spese.