Crisi di Governo, da Tripodi la fiducia a Conte. Ma senza stabilità le urne non sono un miraggio
La fiducia al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – che oggi verrà chiesta alla Camera dei deputati e domani in Senato – non è in discussione (a differenza di quanto dichiarato da Palazzo Madama da Lanièce), ma da qui a capire come si chiuderà la crisi di Governo aperta ufficialmente da Matteo Renzi è lungi dall’essere scontata. E le urne potrebbero non essere un miraggio.
Poco prima dell’appuntamento in aula, infatti, la deputata valdostana Elisa Tripodi spiega la sua posizione: “Come gruppo siamo tutti compatti nel dare la fiducia al Presidente Conte. Per il resto vedremo quali saranno i numeri, perché è sufficiente la maggioranza relativa, ma è chiaro che dal punto di vista politico servono altri numeri. La crisi è aperta, e vedremo come andrà a finire”.
Una crisi di difficile lettura, anche all’interno della stessa Italia Viva – nel movimento continuano a susseguirsi, alla spicciolata, diverse defezioni –, con la parlamentare 5 Stelle che ha un giudizio severo “nei confronti di Renzi, perché quello ora occorre avere un Governo saldo e forte. In caso contrario è giusto si ritorni al voto”.
Problemi che sembrano rientrare per quanto riguarda, invece, lo scostamento di bilancio: “Il provvedimento ed il Dl ‘Ristori V’ verranno votati anche dal Centrodestra – prosegue Tripodi –, abbiamo avuto rassicurazioni al riguardo. Ci sono però altri provvedimenti molto importanti, per questo dico che deve esserci un Governo forte. C’è anche il ‘Milleproroghe’ che serve a dare risposte ad alcune tematiche che hanno necessità di essere prorogate, come ad esempio concorsi, e che abbiamo incardinato la scorsa settimana in Commissione ‘Affari costituzionali e in Commissione bilancio”.
Blocco che rischia di essere pericoloso, chiude la deputata valdostana: “Questa crisi ha prodotto questo stallo, ma è necessario proseguire con questo e con altri provvedimenti importanti. Ripeto, sono convinta che serva un Governo forte, in caso contrario sono dell’idea che si debba tornare alle urne”.