Crisi in Regione, dietro l’angolo un nuovo stallo
E’ tornata sugli schermi del Consiglio regionale la pellicola “Stallo Alpino”. L’atto terzo annunciato nelle scorse settimane si è aperto con l’annuncio di Uvp di sfiduciare il governo Marquis che lo stesso gruppo aveva contribuito a formare nel marzo scorso. Come nel migliore dei sequel il copione si ripete con leggere modifiche.
“C’è una semplice regola politica: se non si ha la maggioranza ci si dimette” ricorda Nello Fabbri di Uvp invitando il Presidente della Regione al passo indietro.
“Sapete qual è la soluzione? Una mozione di sfiducia costruttiva, dopo di che noi torneremo a fare opposizione e poi saranno i valdostani a decidere” gli risponde Patrizia Morelli di Alpe.
Mozione di sfiducia che anticipa Roberto Cognetta del M5S non arriverà “forse perché le caselle da riempire non sono ancora stabilite e all’interno dell’Uv ci sono delle resistenze per capire chi farà il presidente della Giunta”. Riprende in mano il regolamento del consiglio, il consigliere Uv, Aurelio Marguerettaz: “Tutto è normato, non c’’è nessun vuoto amministrativo, se lei si dimette tutto procede normalmente”. Mette in campo l'opzione elezioni Elso Gerandin di Mouv: "La mia sarà la 18esima firma".
Dalle soluzioni ai perché della crisi. Jean-Pierre Guichardaz del Pd: “Stavate insieme per un accordo spartitorio, con persone che non si sono mai rispettate e fin dall’inizio hanno dimostrato di non aver considerazione gli uni per gli altri”. E Mauro Baccega dell’Epav “Mancanza di coesione, idee e programmazione fra le forze politiche”. Alessandro Nogara di Uvp conferma le dichiarazioni di ieri: “Non facciamo giochini o capricci. In questa maggioranza c’è l’assenza di un progetto politico che dia le linee per approvare un bilancio credibile e non tacconato”.
Diversa la lettura di Claudio Restano: “Non credo che questa maggioranza sia in crisi, questa maggioranza ha lavorato in una situazione difficile producendo dei risultati”. Stefano Borrello di Stella Alpina: "Se siamo qui ancora a discutere forse la politica non è arrivata ad attivare i tavoli giusti". Per Patrizia Morelli le ragioni di Uvp sono “dei pretesti, degli alibi” e il vero motivo è la nuova legge elettorale “Si sono fatti due conti e si sono accorti che si rischiava di non arrivare al 42%, ecco perché il lancio del grande progetto del rassemblement”.
E a proposito di film ognuno ha la sua opinione, per Claudio Restano il genere è “comico”, per Jean-Pierre Guichardaz “un Frankenstein politico”, per Patrizia Morelli “l’ultimo atto di una politica trasformista” mentre per Mauro Baccega è “una guerra dei nervi”