Crisi Regione, la Lega VdA rimane alla finestra
Mentre le forze autonomiste provano a consolidare l’attuale maggioranza, allargandola a Pour l’Autonomie, la Lega Valle d’Aosta resta alla finestra e rilancia un progetto alternativo, che la vede centrale. In tal senso va la relazione della segretaria Marialice Boldi, approvata ieri all’unanimità dall’Assemblea di iscritti e militanti.
“A fronte di una crisi energetica e sociale senza precedenti” risulta “necessario valutare ogni soluzione utile che possa portare ad una stabile e pragmatica definizione del quadro politico e amministrativo – recita la relazione – attraverso la costruzione di una maggioranza che veda la presenza centrale della Lega Vallée d’Aoste in linea con il mandato ricevuto dagli elettori nel settembre 2020 poi ribadito nell’assemblea tenutasi all’indomani delle elezioni regionali in data 28 settembre 2020″.
Durante la serata è stato fatto anche il punto del lavoro svolto dal gruppo consiliare dal 2020 ad oggi “da cui è emersa una corposa attività ispettiva e propositiva, sia per esaminare le priorità dei dossier che sono attualmente in attesa di una risposta”.
“È stata una serata proficua e molto partecipata – commenta Marialice Boldi, Segretario della Lega Vallée d’Aoste -. Abbiamo relazionato sul lavoro svolto fino ad oggi e raccolto spunti e domande, il tutto in un clima positivo di fattiva collaborazione. Ovviamente terremo tutti costantemente aggiornati e non si è esclusa l’eventualità di una nuova convocazione della nostra base all’evolversi della situazione politica”.
Sul fronte autonomista nella giornata di oggi sono previsti gli incontri con gli attuali alleati di governo: Stella Alpina, Evolvendo e Partito Democratico. In serata potrebbe poi tornare a riunirsi il Comité Fédéral, a cui la presidente dovrà relazionare su questo primo giro di incontri e raccogliere eventuali disponibilità a guidare la squadra di governo. Al momento le posizioni sembrano ancora distanti, con il gruppo consiliare che storce il naso ad un possibile ingresso in Giunta di Augusto Rollandin e dei consiglieri mono rappresentati (Carlo Marzi e Claudio Restano).