Csc Courmayeur, la posizione dei consiglieri de La Nuova Via
Non è piaciuta ai consiglieri de La Nuova Via la presa di posizione dei dipendenti del Csc di Courmayeur. “Ritengo del tutto inappropriato il comunicato di un Dipendente non dotato di rappresentanza esterna alla società, soprattutto in un momento di assenza di vertici societari.Una dichiarazione come la Sua non fa che darci conferma delle enormi problematiche che la Società C.S.C. sta vivendo” scrive in una e-mail inviato a Claudine David, il consigliere André Savoye.
“Nessuno ha mai messo in dubbio le competenze e i titoli.” replica invece Daniela Scalvino “Chiaramente il problema è a monte.Come ribadito più volte sono i vertici nominati sindacalmente che per svariati motivi hanno abbandonato la nave.Ritengo comunque il Sindaco debba smetterla di trincerarsi dietro a giustificazioni inutili ribaltando sempre le responsabilità sui dipendenti o sulla mancanza di risorse.”
A difendere il proprio intervento in aula è anche Massimo Sottile: “Non se la prenda se si è sentita accusata all’interno dei lavori del consiglio, ma, vede, quella per cui lavora resta una società a socio unico Pubblico, vale a dire il Comune, è normale che cittadini e consiglieri possano avere dei dubbi, rilevare problemi e chiederne conto: resta pur sempre l’azienda di tutti noi, vigilare fa parte dei diritti/doveri di ogni consigliere e chiederne conto di quelli di ogni cittadino di Courmayeur.”
Sottile critica, quindi, la presa di posizione di Claudine David a nome dei dipendenti. “Amareggiato che ci si possa dividere anche su una battaglia utile e comune a tutti, la valorizzazione dell’azienda presso la quale lei opera, non comprendo come la trasmissione ai media potesse correggere l ’immagine che traspare che, nonostante i suoi sforzi, pare confermare ulteriormente il dato di fatto della totale situazione di stallo ed assenza di governance e rappresentatività dell’azienda. La sua stessa scelta di prendere posizione ufficiale per conto dell’azienda e di altri dipendenti denuncia la confusione del momento, che dopo due anni è inaccettabile e per la quale i nostri amministratori dovrebbero seriamente e responsabilmente assumersi la responsabilità, senza fare di lei, o di me, gli strumenti che spostino il vero nodo del problema: l’inadeguatezza della leadership.”