Da 4000 a 252 tamponi in attesa. Barmasse: “In una settimana vogliamo eliminare il pregresso”

18 Novembre 2020

Da quasi 4000 tamponi in attesa la scorsa settimana, ai 252 attuali. I tanti valdostani, da settimane bloccati in casa, a lottare oltre che con il virus anche con la burocrazia e le inefficienze del sistema, iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel.

Dopo aver già ieri, nella conferenza stampa di Giunta, parlato di un sensibile miglioramento della situazione tamponi, l’Assessore regionale alla Sanità ha snocciolato, questa mattina, i dati. Dei 252 tamponi in attesa, 108 sono diagnostici, 40 di fine quarantena e 112 di guarigione.

“È un dato importante: abbiamo ridotto tantissimo le attese.  – ha sottolineato Roberto Barmasse – Dall’11 novembre in avanti l’esecuzione dei tamponi è avvenuta in tempi brevi, entro 24 ore, con il risultato in 48 ore, in modo da non trascinare continuamente la risposta per i pazienti. Ora, nel giro di una settimana, contiamo di arrivare a regime, eliminando il pregresso.”

L’Assessore ha attribuito i ritardi all”‘improvviso incremento della curva pandemica su tutto il territorio regionale, con una media di ben 70 nuovi casi al giorno, con un picco a inizio novembre”. Inoltre le richieste di tamponi sono aumentate a seguito della riduzione da 14 a 10 dei giorni per la guarigione.

A smaltire le lunghe code di tamponi in attesa, l’entrata a regime del Drive in di Aosta, che oggi riesce a eseguire  circa 400 tamponi al giorno. A questo si aggiunge anche l’introduzione dal 4 novembre dell’autodichiarazione per la revoca dell’ordinanza restrittiva e, come raccontato ieri, l’adozione della procedura dei “lungo termine”.

“Abbiamo risolto anche altre criticità, aumentando il numero di personale operante nel contact tracing e il numero di tamponi effettuati al giorno: 500 dal nostro laboratorio e un centinaio dall’istituto zooprofilattico.”

Il capogruppo della Lega Vda Andrea Manfrin ha invitato l’Assessore Barmasse a “verificare la possibilità di effettuare i test fai da te presentati dal Presidente del Veneto Zaia che danno risultati in pochi minuti”.

Sul ritardo, invece, nella trasmissione dei dati a Roma, l’Assessore ha spiegato che con gli attuali 20 operatori del Contact Tracing  – medici e infermieri in pensione, neolaureati e personale reclutato attraverso il bando della protezione civile – si è arrivati al 48% di invii. “Nei prossimi giorni speriamo di superare il 60%.”

 

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