Dalla minoranza critiche e ironia sull’accordo con Rete Civica
“Una maggioranza yogurt, con una scadenza”, “una maggioranza di palazzo”, “un governo commissariato” e ancora “un accordo salvagente”e “sottobanco”. Non si è risparmiata la minoranza nel pomeriggio di oggi a trovare una definizione “all’accordo amministrativo-programmatico” siglato da Rete Civica e dai 17 dell’ex maggioranza.
“Si tratta di un accordo volto a sostenere le attività di questo Consiglio per approvare le riforme necessarie e urgenti, così come le riforme ormai in dirittura d’arrivo. Un accordo che va nella direzione di garantire quella stabilità di cui la macchina amministrativa ha necessità e che i cittadini ci richiedono, perché ne sentono la mancanza e non vogliono un vuoto amministrativo.” spiega in aula il Presidente della Regione, Fosson.
“Dialogo, impegno e verifica dei risultati sono le parole chiave su cui basiamo questa ulteriore scommessa, già partita a dicembre 2018. Si tratta di un’azione di grande responsabilità, non ci sono da spartire posizioni di interesse, ma tanti problemi da risolvere.”
Dai banchi della minoranza, non si sono sprecate le ironie sugli “accompagnatori di sostegno” di Rete civica agli assessori. “Rete Civica addirittura si vergogna di entrare in maggioranza anche se mette i tutor al Governo: come facciate a accettare di subire un’umiliazione del genere non si capisce” sentenzia l’ex presidente Nicoletta Spelgatti. “Mi stupisce l’ingenuità dei colleghi di Rete Civica di pensare di realizzare in due quei punti che non siamo riusciti a concretizzare quando eravamo 17 in minoranza” attacca Luciano Mossa del M5S. “Come si cambia per non morire” intona Daria Pulz di Adu Vda che annuncia battaglia sulla riforma elettorale “perché il problema della governabilità non si risolve a livello legislativo“. Per Elso Gerandin di Mouv: “L’abbassamento della soglia del numero di firme per presentare le liste non potrà che aggravare la situazione di ingovernabilità”. L’ex consigliere di maggioranza, Claudio Restano ricorda come il “governo deve essere giudicato sui fatti e sul suo operato. Questa è la vittoria di Rete Civica. Politicamente, senza ricatti, è arrivata ad imporre le proprie idee” .