Dopo l’eliturismo estivo, Legambiente punta il dito contro il raduno di Land Rover di domenica 26

29 Settembre 2010

Alla faccia del Turismo soft…Così Legambiente commenta la manifestazione di domenica scorsa che ha visto le valli di Ayas e del Lys protagoniste di un raduno di Land Rover. L’iniziativa proposta da una concessionaria di auto ha avuto il sostegno dei comuni di Ayas e di Gressoney La Trinité e della Società degli impianti a fune Monterosa ski.

“Dopo l’exploit estivo dei voli turistici in elicottero – scrive Legambiente Valle d’Aosta in una nota –  l’uso del territorio come parco divertimenti per mezzi a motore continua in quel di Gressoney-La-Trinité, esteso questa volta anche ad Ayas. I fuoristrada hanno scorazzato su e giù per i versanti delle due valli, sui tracciati delle piste da sci, dapprima attraverso il colle della Bettaforca, poi fino al passo dei Salati, che -lo ricordiamo-, si trova nei pressi di una zona classificata dalla Regione come area protetta (zona SIC/ZPS). “

Legambiente si chiede in particolare “perché persista questa schizofrenia tra l’immagine naturale e slow della Valle d’Aosta che si vuole promuovere anche in base agli indirizzi indicati dal Piano di marketing adottato dalla Regione, e la realtà, fatta di forme di turismo fracassone e irrispettoso della natura e dei luoghi? Perché si continua promuovere un tipo di fruizione per nulla compatibile con le fragilità di una zona quale quella degli ambienti glaciali del Monte Rosa, in particolare al Passo dei Salati, già devastato da un impianto a fune, ridotto ormai ad un caotico e sporco cantiere di periferie di città, tra strade e fabbricati in costruzione, e oggi anche abituale meta di fuoristrada?”

L’associazione ambientalista conclude sottolineando come “questa demenziale manifestazione dimostra, ancora una volta, la necessità di un intervento del legislatore regionale sull’annosa questione della circolazione dei veicoli a motore sulle strade interpoderali e forestali. Infrastrutture che dovrebbero essere realizzate per tutelare l’agricoltura e l’ambiente e che invece diventano “cavalli di troia” per colpire il territorio. “

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