Elezioni europee, Chiara Minelli: “Anche la Valle d’Aosta ambientalista e civica doveva esser presente”

11 Maggio 2024

Le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno saranno per Rete Civica “l’occasione per dare modo ai valdostani di esprimersi rispetto a battaglie molte importanti che da tempo stiamo conducendo in solitudine in Valle d’Aosta e che riguardano proprio la declinazione di tematiche e principi fondamentali dell’Unione europea”. A spiegarlo questa mattina, sabato 11 maggio, è la candidata di Alleanza Verdi Sinistra Chiara Minelli, durante l’appuntamento di apertura della campagna elettorale.

La consigliera regionale di Rete Civica ha svelato le sue perplessità iniziali rispetto alla richiesta di scendere in campo anche per queste elezioni.
“Poi tutti insieme abbiamo fatto un ragionamento politico: la considerazione che anche l’altra Valle d’Aosta, quella che non guarda a destra e neanche agli autonomisti, la Valle d’Aosta ambientalista e civica doveva esser presente ad un evento così importante che riguarda oltre 400mila elettori”.

Apertura campagna elettorale europee Minelli

Chiedendo ai 100mila elettori valdostani di recarsi l’8 e 9 giugno a votare, Minelli invita a scegliere Alleanza Verdi Sinistra. “Non è un voto marginale, ma anzi ha un grande valore, un valore doppio. E’ importante a livello europeo perché i Verdi sono decisivi su tanti temi, come quarto gruppo per consistenza, che oggi conta 68 deputati.  Rafforzare questa presenza è importante per far scelte generali lungimiranti che coinvolgono tutti e 27 i paesi europei. Noi siamo continuamente europeisti, per un’Europa unita, coese e democratica, protagonista attiva di pace che oggi è minacciata da più parti.” C’è poi un valore del voto anche a livello locale, ribadisce la candidata Minelli. “Stiamo mettendo un grande impegno per coniugare le politiche europee e per criticare un modo di fare politica, deleterio, incapace di valorizzare le risorse autentiche della nostra comunità”.

Il voto va anche nella direzione di sostenere questo impegno”. Per Minelli “la Valle d’Aosta non è efficientemente governata, non c’è una lungimiranza in quello che si propone, non c’è una visione e mancano anche le capacità per perseguire queste visioni”. Il lavoro dentro e fuori l’aula del Consiglio regionale – “studiamo, scriviamo documenti, facciamo proposte costruttive che guardano al futuro” – si scontra con “un muro del NO, anche se poi veniamo accusati noi di essere quelli del No”.
Fra gli esempi portati dalla candidata le battaglie su Cva e contro i combustibili fossili, quelle sulla mobilità sostenibile, con il “grande risultato conseguito dell’inserimento nel Pnrr dell’elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea”, il no al raddoppio del Monte Bianco – “sostenuto invece dal candidato del Pd Fulvio Centoz – e poi l’idea “che non bisogna puntare solo sullo sci”, con l’impegno per la salvaguardia di Cime Bianche (Nda area interessata da un progetto di collegamento intervallivo) con la proposta di creazione di un Parco naturale. “Il significato dell’impegno che io metto è quello di provare sempre a riparare questo mondo che è quello in cui viviamo”.

Angelo Bonelli Chiara Minelli e Massimiliamo Kratter

Ad accompagnare l’avvio della campagna elettorale di Minelli, il portavoce di Europa Verde e deputato alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che già negli scorsi mesi aveva portato il suo contributo di pensiero in Valle d’Aosta sulla questione Cime Bianche.

“Un anno fa ho scritto alla segretaria del Pd Schlein per chiederle di intervenire sul gruppo locale in Valle d’Aosta. Non ho ricevuto risposta. Trovo francamente intollerabile che si vada in televisione e dire quanto sia importante battersi per la transizione ecologia e la crisi climatica e poi localmente fare le stesse cose che fa la destra. Queste questioni, come quella del Traforo del Monte Bianco, vanno affrontate con la stessa onestà intellettuale”.

Bonelli ribadisce l’importanza dell’appuntamento elettorale. “E’ una fase importante del futuro dell’Europa, dove si stanno scontrando due visioni, quella di una destra sovranista, che su alcune questioni parla alla pancia; sono diventati imprenditori della paura”. E’ il caso dell’emergenza climatica, con una narrazione “che porta a posizioni negazionistiche. “Manca la dimensione etica alla politica, dobbiamo occuparci del futuro delle generazioni che verranno e invece è questo che manca alla politica. C’è solo la volontà di difendere lo Status quo”.

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