Elezioni politiche 2022: Manes e Vesan vogliono confermarsi “voci dei valdostani”
Punta a divenire “voce dei valdostani” e “force de l’autonomie” la lista “Vallée d’Aoste” di Franco Manes e Patrik Vesan, che riunisce sotto un generico nominativo i partiti di Union valdôtaine, Alliance valdôtaine, Vallée d’Aoste Unie/Mouv, Stella alpina, Italiaviva/Azione e Partito democratico. Intenzioni future e programmi elettorali in vista dell’imminente chiamata alle urne di domenica 25 settembre sono stati ribaditi nella serata di ieri, giovedì 22 settembre, durante l’incontro di chiusura della campagna organizzato dai candidati a Camera dei Deputati e Senato della Repubblica presso il Théâtre de la Ville di Aosta.
“Un ritorno a una politica autentica”
Fiduciosa nella metafora che ridipinge la Valle d’Aosta quale giovane donna con i piedi ancorati a terra e la fermezza di una madre che ama i propri figli, ma ha al contempo la tenacia di una professionista capace e competente, l’ampia coalizione ha a più riprese insistito sulla necessità di rispondere alle emergenze che minacciano di soffocare la regione agendo nel concreto senza guardare indietro al passato.
“È quanto mai vitale rilanciare una politica della serenità e dell’autenticità che, contrapposta invece alla politica della paura, si nutra di coloro che hanno voglia di incontrare e abbracciare gli altri poiché è soltanto dal confronto che possono nascere le idee – ha osservato Vesan, professore associato di Scienza politica, politiche sociali e del lavoro presso l’Università della Valle d’Aosta nonché segretario generale di “Fondazione comunitaria” volontariamente e temporaneamente sospesosi -. I prossimi mesi e anni ci riserveranno sfide inedite da affrontare, tra le quali i grandi cambiamenti climatici che mutano il modo di vivere delle persone o la questione energetica problema cardine per la nostra sicurezza, ma possiamo considerarci ottimisti poiché vediamo già nel nostro futuro proroghe delle concessioni idroelettriche e stipula di relative normative nonché leggi nazionali serie di regolamentazione delle comunità energetiche e di sostegno a un territorio delicato ma orgoglioso come le nostre Alpi”.
“Recuperare la perduta sensibilità territoriale”
Promettendo fedeltà al proprio realismo e alle proprie responsabilità, la lista “Vallée d’Aoste” assicura di avere alle spalle la forza di un programma elettorale chiaro oltre che di due parlamentari attenti alle esigenze dei valdostani e affezionati a valori che, come la solidarietà e la condivisione, essi giudicano imprescindibili per la Valle d’Aosta tutta.
“È a oggi urgente trovare il coraggio di cambiare scendendo in campo con volti nuovi e giovani che sappiano difendere le autonomie dalla minaccia del finto liberismo mettendo in piedi nuovi sistemi gestionali di risorse umane e finanziarie, ricercando nuovi atout imprenditoriali e rinnovata coesione sociale ed evidenziando le nostre specificità al fine di recuperare la perduta sensibilità territoriale da parte della politica – precisa Manes, sindaco di Doues e presidente del Cpel -. Dobbiamo difendere e monitorare le nostre peculiarità nell’idea che la montagna rappresenti per noi una preziosa risorsa ambientale ed economica che necessita di una politica strutturata e certa, un sistema produttivo a tutto tondo basato su una economia circolare intrisa di agricoltura, turismo, impianti a fune, sanità di prossimità e territoriale, artigianato e cultura”.
Il supporto delle forze politiche
Durante tutto il mese di lavoro che ha visto Manes e Vesan percorrere oltre 2000 chilometri attraverso 60 comuni sparsi in tutta la regione per incontrare de visu 28 associazioni di categoria, 15 testate locali e non, 100 giovani e altrettanti residenti, i due candidati hanno potuto ricevere calore e supporto non soltanto dalla popolazione ma anche dalle forze politiche già in azione.
Mentre il sindaco di Aosta Gianni Nuti ha voluto insistere sulla “necessità, in un periodo di forte disaffezione alla politica, di mobilitare le persone riunendole attorno a un medesimo obiettivo perfettamente incarnata da una coalizione ampia e variegata”, il presidente del Consiglio Albert Bertin ha invitato a “diffidare da candidature preconfezionate e decisamente non autonomiste, in difesa di un sistema articolato e plurale e di certo non omologato a livello italiano”.
Ancora, prima del focus conclusivo del senatore Albert Lanièce sull’importanza di “avere rappresentanti provenienti dalla medesima lista sia in Senato che alla Camera per difendere il nostro “Statuto speciale” e valorizzare così la nostra cultura”, il presidente della Giunta Erik Lavevaz, ricordando le innumerevoli difficoltà riscontrate da esercenti commerciali e imprese sul piano dei rincari, ha voluto puntare nella direzione “non tanto di quella politica ragionieristica effimera e destinata a scomparire nel breve termine bensì sulla serenità dei cittadini che passa attraverso la serietà e la credibilità della politica vera”.
Durante il comizio di chiusura di ieri, alfine, numerosi sono stati i brevi contributi video con i quali i capifila dei principali partiti valdostani hanno voluto regalare a Manes e Vesan il proprio sostegno: prima dei giovani Sara Colombini, Niccolò Munier, Giuseppe Grassi e Frédéric Piccoli, a propendere per la coalizione sono stati Cristina Machet, Albert Chatrian, Corrado Jordan, Carlo Marzi, Marco Curighetti, Giovanni Sandri e Luca Tonino.