Luca Tonino, PD: “Grazie alla nostra coalizione il centro destra in Valle non sfonda”

26 Settembre 2022

“È stato un risultato soddisfacente, anche se siamo molto dispiaciuti per l’esito al Senato, perso per una manciata di voti”. Il commento a caldo di Luca Tonino, segretario del Partito Democratico della Valle d’Aosta tradisce un po’ di delusione per una doppietta mancata –  il tandem Franco Manes e Patrik Vesan – con quest’ultimo fuori dal Senato per 229 voti.

“Alcune candidature hanno contribuito a questo a questo risultato, erano candidature di bandiera, alcune solo ad un ramo del Parlamento senza indicazione per l’altro. È come se una squadra di calcio giocasse solamente il primo tempo. È un dato politicamente schizofrenico, con il risultato ultimo che utilizzare le Elezioni politiche con fini diversi impedisce alla coalizione Vallée d’Aoste di ottenere un risultato pieno” sottolinea ancora Tonino.

Sul piano politico, anche in relazione alla sconfitta del centro sinistra a livello nazionale, la valutazione del segretario vede il bicchiere mezzo pieno. “Contrariamente al resto del Paese e soprattutto rispetto al nord Italia, il centro destro qui non sfonda. Saremo uno dei pochi pezzi di nord che ha eletto un deputato in una coalizione autonomista progressista e per pochi voti ha mancato il risultato al Senato”.

Valle d’Aosta Aperta oltre il 10%: “C’è bisogno di una visione diversa della Valle d’Aosta”

Valle d’Aosta aperta. Da sx: Donzel, Guichardaz, Pulz e Carpinello

Valle d’Aosta Aperta, rappresentata alla Camera da Erika Guichardaz ed al Senato da Daria Pulz, ha raggiunto il suo obiettivo: “Per noi aver superato il 10% con un progetto nuovo, che si presentava agli elettori per la prima volta, è sicuramente un ottimo risultato. Vuol dire che c’è bisogno di una visione diversa della Valle d’Aosta”, commenta Guichardaz, che ha raccolto 5841 voti con il 10,87% (5448 voti e 10,02% per Pulz).

Le elezioni politiche rappresentano, per il movimento, il primo tassello di “un progetto che continua con basi solide. A livello nazionale saremo rappresentati da parlamentari che fanno riferimento a Sinistra Italiana e MoVimento 5 Stelle, con cui stiamo lavorando da tempo”, prosegue Guichardaz.

Quanto uscito dalle urne valdostane non sorprende la consigliera regionale di Progetto Civico Progressista: “Si è attestato quello che diciamo da tempo, e cioè che in Consiglio c’è un pericoloso allineamento tra il centrodestra e chi dovrebbe essere di centrosinistra: non è un caso che molti provvedimenti – che riguardano ad esempio l’ospedale, le battaglie ambientali sui rifiuti e la tutela delle acque – siano spesso votati da 33 persone. Si è persa la strada progressista”.

La conferma è data dallo scollamento di voti presi dal centrosinistra tra Camera e Senato, “mentre i dati miei e di Daria sono allineati. Non credo che abbiamo tolto voti agli autonomisti-progressisti”.

Infine, il campanello d’allarme arriva da astensionismo e schede bianche e nulle: “C’è bisogno di fare una riflessione profonda, perché vuol dire che quasi un valdostano su due non si sente rappresentato da nessuna delle forze politiche che si sono presentate, che pure davano una visione abbastanza variegata. Temo che molti siano giovani: bisogna tenere conto di queste persone”.

 

Giovanni Girardini: “I valdostani non vogliono il cambiamento”

Giovanni Girardini

Terzo più votato per la Camera con 6398 voti (l’11,9%), Giovanni Girardini di La Renaissance Valdôtaine ribalta il punto di vista di chi potrebbe pensare ad un buon risultato: “Per me non lo è assolutamente, lo vedo come una sconfitta. Contrariamente a quanto avrei sperato e pensato, i valdostani non hanno nessuna intenzione di cambiare lo status quo, sono contenti di quello che hanno, senza se e senza ma”.

Per il consigliere comunale di opposizione di Aosta né la coalizione di centrodestra né quella autonomista-progressista rappresentano il cambiamento: “Mi congratulo con loro per il grande lavoro che hanno fatto, io ho fatto tutto il possibile ed immaginabile e non ho niente da rimproverarmi”, continua Girardini. “Mi spiace aver interpretato male la volontà di cambiamento dei valdostani: questo non era solo l’espressione di un voto per il parlamento, ma era anche decidere se sancire o far vacillare il sistema. Mi fa strano che i valdostani vogliano mantenere la sanità che hanno attualmente, e tutto questo sistema. Contenti loro…non contenti tutti, perché io di sicuro non sono contento. Evidentemente la nostra comunità non è ancora decisa al cambiamento”.

Pesa, per Girardini, la decisione di molti di non essere andati a votare: “Di sicuro astensionismo, schede bianche e nulle, che sono espressione di ‘disgusto’, ci hanno penalizzati. Ma in democrazia non si vince così, in questo modo vincono proprio quelli che ti hanno disgustato”.

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