Elezioni, sui 290 valdostani “in isolamento” solo 3 chiedono il voto domiciliare
Quanto peserà l’astensionismo in questa strana tornata elettorale? E’ la domanda che molti osservatori si fanno. La scelta dell’Election Day aveva fra gli obiettivi quello di spingere i valdostani ad andare a votare. Le incognite però non mancano, una su tutte: la pandemia, che potrebbe convincere qualche elettore, timoroso, a restare a casa.
Un primo piccolo segnale, non certo positivo, sul “partito dell’astensionismo” arriva dalle persone poste in isolamento per Covid-19. Sui 290 valdostani (di cui 36 fino a ieri positivi al virus), obbligati per legge a restare a casa, in attesa di tampone, soltanto in tre hanno manifestato la volontà di esprimere il proprio voto nell’Election Day del 20 e 21 settembre 2020. Un dato, fanno sapere dalla Regione, in linea con quello nazionale.
La Regione ha organizzato un “seggio volante” per gli elettori, sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario, chiedendo di far pervenire entro martedì scorso, 15 settembre, richiesta di voto domiciliare, corredata dal certificato rilasciato dall’Usl.
Le 290 persone in isolamento possono votare per il referendum e per le regionali, mentre per le comunali, solamente se sono elettori del comune di Aosta, dove si trova il reparto Covid del Parini, da cui parte il seggio per la raccolta del voto a domicilio. Il seggio “volante” sarà composto dai componenti della sezione ospedaliera dell’Ospedale Parini di Aosta accompagnati dagli operatori della Protezione civile. Tutto il personale sarà dotato dei Dpi necessari e verrà formato sul loro corretto utilizzo.
Viste le poche adesioni e considerando i nuovi “isolamenti” degli ultimi giorni, chi volesse far domanda di voto domiciliare può ancora inviare richiesta al Sindaco del Comune nelle cui liste è iscritto, con modalità, anche telematiche (invio e-mail con allegata copia del documento d’identità).