Emily Rini è il nuovo Presidente del Consiglio regionale

19 Settembre 2012

Tutto come da copione o quasi. Dopo un’ora di discorsi commemorativi per l’ex presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, e per l’ex consigliere regionale, Franco De Grandis, Emily Rini ha preso possesso della poltrona di Presidente del Consiglio Valle. 26 i voti favorevoli e una scheda bianca (Ndr la minoranza non ha partecipato al voto) per la Rini, che diventa la prima donna valdostana a ricoprire questo ruolo. I franchi tiratori, tanto annunciati alla vigilia,  questa volta sono rientrati fra i ranghi e hanno appoggiato, almeno in parte, la scelta dell’Uv. Infatti il dissenso è tornato nelle aule del consiglio per l’elezione, a scrutinio segreto, del nuovo segretario Salvatore Agostino. I voti incassati dal consigliere Uv sono stati 20 a favore, 11 bianche, fra cui le 7 della minoranza, e 3 le nulle. In totale sono stati quindi sette i franchi tiratori.

Il primo pensiero della Rini, che con i suoi 30 anni è anche il più giovane Presidente del Consiglio, è andato poi al suo predecessore, Alberto Cerise. "Ringrazio il mio movimento – spiega la Rini, nel suo discorso di insediamento pronunciato in francese – che ha voluto darmi la fiducia. Sento un senso grande di responsabilità per questo nuovo ruolo che assumo con responsabilità e umiltà. Nel solco tracciato da Cerise metterò in risalto i vari organi del Consiglio."

Un’elezione passata sotto le polemiche della minoranza. “Tutta la Valle d’Aosta – ha sottolineato Roberto Louvin – si aspettava di conoscere le motivazioni, dietro le 10 parole con le quali si proponeva un nome per coprire il vuoto del compianto Alberto Cerise."

“Abbiamo un bilancio regionale – ha ricordato Louvin – da ridefinire con urgenza, dobbiamo ripensare a strategie anticrisi, dobbiamo fare scelte di sopravvivenza economica, oggi veramente, e non immaginariamente, è sotto attacco la nostra autonomia. E’ delegato il tandem unionista ad affrontare queste questioni?”

Louvin ha poi accusato la maggioranza regionale di aver preso la Presidenza del Consiglio regionale come “merce di scambio” anziché come un “faro per l’intera assemblea”.

Anche Raimondo Donzel ha accusato la maggioranza di “sgarbo istituzionale.” “Vi avevamo chiesto un incontro – ha detto il segretario del Pd – ce lo avete negato.“ E l’attacco a Rollandin “Qui decide uno solo per tutti e gli altri possono mettersi in testa che qualunque cosa dicano, non verrà presa in considerazione”.

A replicare a Louvin, è stato Dario Comé che ha ricordato come lo stesso Louvin fosse stato eletto in una logica spartitoria, con Rollandin, allora capogruppo Uv, che propose il suo nome senza motivarne la scelta. “Se lei non avesse accettato questa logica spartitoria – ha sottolineato Comé rivolto a Louvin – non sarebbe mai diventato Presidente. Le minoranze hanno rivendicato da sempre la presidenza, ed è anche successo con Dolchi che la minoranza ottenesse il posto, ma quest’abitudine è stata poi cambiata e tutti ne hanno beneficiato”.

E il Presidente della Regione Rollandin a Donzel: “Nessuno sgarbo istituzionale, la discussione avviene ora qui in Consiglio. Le scelte condivise dalla maggioranza e proposte all’assemblea, cosi come è sempre stato fatto, sono quelle ottimali per chiudere questa legislatura”.

La critica è poi entrata all’interno dell’Uv “Il metodo non è acqua – ha detto, prendendo la parola Luciano Caveri – noi abbiamo espresso nelle sedi opportune, la necessità di una maggiore condivisione delle proposte, questo avviene in una situazione politica complessa, che diventerà sempre più difficile, basti pensare ai tagli di Monti e Tremonti. Sappiamo che questa mossa ne vedrà altre e che qualcuno le ha già ipotecate, qui e a Roma. “ Caveri, nell’annunciare il voto favorevole, ha poi negato l’assioma che chi “si esprime contro, nelle sedi opportune, sia poi un franco tiratore”.

Ad anticipare l’elezione della Rini, la sostituzione di Alberto Cerise, al quale subentra l’ex Presidente di Autoporto Spa e ex assessore comunale di Hone, Renato Praduroux. “Dopo l’elezioni del 2008 – ha detto Praduroux – perse per una manciata di voti, non avrei mai pensato di essere di nuovo qui in un momento cosi triste. Accetto l’incarico per spirito di servizio e metto il mio lavoro a disposizione dell’Union Valdotaine”.

Exit mobile version