Ferrovia, per i pendolari i bimodali sono “una toppa costosa”

08 Novembre 2011

Le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Matteoli durante la sua visita in Valle d’Aosta, lo scorso venerdì, in merito alla questione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea e alla volontà di ricercare insieme alla regione Regione Piemonte una soluzione accettabile, non hanno convinto affatto il comitato Pendolari Stanchi VDA.

“La soluzione c’è ma non è quella che Marguerettaz e la Bonino sembrano aver scelto in maniera definitiva – si legge in una nota diffusa questa mattina dal comitato – chissà se il Ministro ha dato una occhiata al progetto di elettrificazione, preparato dagli ingegneri di RFI, che la Giunta regionale ha giudicato indefinito nei tempi e nelle risorse e avversato dai comuni valdostani: si tratta di 2 gigabyte di materiali, diagrammi e disegni tecnici definiti nei minimi dettagli, con un tempo di realizzazione stimato in 36 mesi e un costo tra gli 80 e i 90 milioni di euro”.

Riguardo, poi, alla supposta ostilità dei comuni valdostani, secondo i viaggiatori si tratta di lettere di osservazioni al progetto in cui tre comuni rilevano la necessità di trovare una collocazione diversa ad alcune delle sottostazioni elettriche di alimentazione della linea.

“Come tutti sanno – spiega ancora il Comitato – la procedura normale in tutte le opere pubbliche è quella di consultare i comuni per trovare, nell’ambito del progetto esecutivo, tutte le soluzioni necessarie. Nel caso specifico le sottostazioni elettriche possono essere spostate dove meglio si crede nel raggio di alcuni chilometri. La verità è che non si mai è entrato nel merito del progetto di elettrificazione della linea che da solo ci riporterebbe allo stato di normalità”.

La Regione ha scelto invece di optare per l’acquisto di una decina di locomotori bimodali che permetteranno di arrivare direttamente a Torino. “La questione dell’ammodernamento della linea rimarrà aperta – ha concluso il Comitato – perché la soluzione individuata rappresenta soltanto una costosissima “toppa” che non risolve il problema vero. Costosissima perché si dovranno trovare, almeno 60-70 milioni di euro considerando il costo di una decina di locomotori, le spese di manutenzione e di messa in esercizio e i costi di omologazione”.

In questo progetto andranno i soldi rimasti dello stanziamento inizialmente previsto per la Lunetta di Chivasso. Da parte dei Pendolari Stanchi rimane più di una perplessità: “Chi metterà il resto delle risorse necessarie? Che tempi si prevedono? Ai comuni valdostani andrà bene di continuare a sorbirsi l’inquinamento derivante da motori diesel?”.

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